Home 2010 20 Giugno Il tasso di abbandono nelle università
Il tasso di abbandono nelle università PDF Stampa E-mail
Nelle università il tasso di abbandono è ancora altissimo. Il fenomeno è molto vistoso soprattutto all’inizio del corso di laurea: il 18,1% delle matricole degli atenei statali non si iscrive al secondo anno. Il dato, rilevato dal Miur, si riferisce al 2008-2009 e riguarda gli iscritti del 2007-2008. In media venti giovani su cento lasciano, ma avvicinando la lente d’ingrandimento sui singoli atenei si scopre che in alcune situazioni è allarme rosso. Siena con il 40,7% di mancate iscrizioni batte il record: su 5.760 immatricolati 3.413 non hanno confermato la scelta. Ma tra loro ci sono studenti che tornano in patria per motivi diversi dallo studio. Foggia, con il 34,7%, si piazza al secondo posto della graduatoria. Delle tre università della Sicilia, poi, due hanno percentuali preoccupanti: Palermo 29%; Messina 27,3%; Catania, invece, con il 17,3% va un po’ meglio. Con un 28,6% la febbre dell’abbandono brucia anche in Salento. Non è solo il Sud a piangere. La Statale di Torino dal primo al secondo anno ha il 25% di mancate iscrizioni. Se prendiamo in esame Roma, ci si accorge che anche nella capitale il problema non è davvero secondario: Tor Vergata 28,5%; La Sapienza 19,8% e Roma Tre 19,7%. La Tuscia, altra università laziale, si attesta al 26,4%. Se osserviamo poi le singole facoltà, scopriamo che le percentuali più alte riguardano Scienze matematiche, fisiche e naturali. (in sigla Mfn), con il 29,7%; seguono Scienze politiche con il 27,7%; Farmacia con il 27,”% e Giurisprudenza con il 21,2%. Anche Ingegneria, una facoltà che di solito viene scelta da chi ha una “vocazione”, non sta messa bene, con il 17,6%. (a. M. Sersale, Il Messaggero 06-06-2010)