Home 2010 20 Giugno Università: non tutti si fanno gli «affari propri»
Università: non tutti si fanno gli «affari propri» PDF Stampa E-mail
Lettera al Corsera.
Caro Severgnini,
in una tua risposta pubblicata sul Sette del 3 giugno, parlando dell'università affermi «...mentre troppi professori si facevano gli affari loro (consulenze, studi professionali, libri e convegni)» ("Un clima ostile all'università come bene pubblico", Valentina Pisanty). Vorrei precisare che non tutti i professori universitari rientrano in questa categoria, anche se sui giornali si parla sempre di questi. Mi chiedo poi, e questo è lo scopo della mia lettera, perchè non si parli MAI sui giornali della differenza fra tempo pieno e tempo parziale. Eppure proprio da qui si dovrebbe iniziare. Tempo pieno: ti dedichi solo all'università. Tempo parziale: prendi uno stipendio inferiore ma puoi svolgere una libera professione (e puoi mettere sulla carta intestata il titolo di prof. presso l'università di... che per alcune professioni può essere molto utile). Questa è una differenza non trascurabile. Ti assicuro che per i «prof a tempo pieno» che dedicano tutta la loro giornata in università certe affermazioni generiche fanno male. Così come ci si rimane male quando ti senti dire «le lezioni sono finite, ormai sei in vacanza». No, per diversi docenti universitari la ricerca e la didattica è l'unica loro attività, che dura tutto l'anno. È, era, il sogno della loro vita, ma ora inizia a diventare un incubo. (M. Sironi, maurizio.sironi@unimi.it, Corsera 08-06-2010)