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NUOVE REGOLE PER IL COSTO STANDARD PDF Stampa E-mail

Sono inserite nel Decreto Legge per il Mezzogiorno, dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale. Rimangono molte e importanti le criticità del provvedimento. Confermata l’esclusione degli studenti fuori corso dal calcolo del costo standard. Le numerosità di riferimento, anche con il nuovo costo standard, potranno essere modificate dal MIUR stesso con un meccanismo simile al precedente: il MIUR potrà decidere per quali corsi si dovrà tener conto delle numerosità per l’accreditamento e quali, invece, potranno avere numerosità alleggerite da ‘bonus’. Viene pure varata una sorta di "sanatoria retroattiva" per le assegnazioni già disposte per gli anni 2014, 2015 e 2016. Reggerà? Il dettaglio degli indicatori sarà deciso attraverso un decreto ministeriale del MIUR, sentiti CRUI e ANVUR, ufficializzando il passaggio alla CRUI che, però, non riveste il ruolo di istituzione pubblica, ma continua a rimanere un soggetto di diritto privato. Per chiudere, quanto è solido il nuovo costo standard? Una domanda lecita, poiché, invece di creare veramente una nuova norma primaria si procede con vecchie normative, direttamente connesse a norme dichiarate illegittime dalla Corte Costituzionale. (Fonte: Roars 28-06-17)
Scheda UDU su Costo Standard >
https://tinyurl.com/y9h5z87v
Nel comunicato di LINK-Coordinamento Universitario si legge fra l’altro: Il nuovo costo standard approvato dal Governo è invariato rispetto alla precedente formulazione e gli studenti fuori corso rimangono esclusi dal computo dei finanziamenti, nonostante le forti critiche degli studenti e di gran parte della comunità accademica. Unica novità è l’introduzione di un’ulteriore quota perequativa che potrà far variare il costo standard al massimo del 10% della media nazionale, in base alla rete di trasporti e collegamenti a disposizione delle università. La definizione dei parametri con cui sarà definita questa e le altre quote del costo standard saranno specificate con un decreto attuativo da emanare entro 60 giorni, a seguito della consultazione con ANVUR e CRUI. Riteniamo che la scelta di includere la CRUI, ente di diritto privato, escludendo gli organi consultivi del MIUR, come CUN e CNSU, sia !ennesima dimostrazione della mancanza di confronto con gli studenti e la comunità accademica tutta. (Fonte: Orizzonte scuola 28-06-17)