DIPARTIMENTI IN GARA PER 1,3 MLD IN 3 ANNI |
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È partita una gara tra i dipartimenti universitari “eccellenti”. In palio, 1,3 miliardi euro, ripartiti in tranche da 271 milioni di Euro annui per cinque anni. I dipartimenti vincitori riceveranno tra 1,1 e 1,6 milioni di euro annui più altri 250mila per le “scienze dure”. Roars ha provato a simulare il torneo fino alla determinazione dei 180 vincitori. I dipartimenti del Centro-Nord si aggiudicheranno l’87% delle risorse pari a quasi 1,2 miliardi in cinque anni; al Sud ed Isole resterà il 13%, cioè complessivamente circa 180 milioni in cinque anni. Per avere un’idea della sperequazione, basti pensare che le università del Sud e Isole rappresentano il 31% del corpo docente e che la quota percentuale di finanziamento premiale sarà meno della metà. Il combinato disposto di costo standard (incostituzionale) e premialità FFO ha già drenato risorse dagli atenei del Sud agli atenei del Nord. La gara tra dipartimenti avviene in due fasi. Nella prima fase, già svoltasi a porte chiuse, nel senso che sono stati pubblicati risultati che nessuno può verificare perché non sono disponibili i dati, il MIUR ha selezionato 350 dipartimenti “quasi eccellenti” tra i circa 800 dipartimenti italiani. Nella seconda fase della gara i 350 “quasi eccellenti” si contenderanno i 180 premi a disposizione. Le regole bizantine della gara sono pressoché inaccessibili ai profani. C’è una commissione nominata dalla ministra Fedeli, il cui presidente è la Rettrice di un’università privata, la LUISS. Ma i giochi sono in gran parte già fatti, perché le regole limitano il potere di intervento della commissione stessa, dato che la vittoria finale dipende da un punteggio da 1 a 100, di cui 70 punti sono attribuiti in base all’ISPD del singolo dipartimento e 30 punti sono attribuiti in base al progetto dipartimentale di sviluppo. (Fonte: A. Baccini, G. De Nicolao, Roars 18-05-17)
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