Home 2017 29 luglio DOCENTI CARRIERA ACCADEMICA. ANVUR. QUALITÀ DELLA RICERCA. ASN. Un’analisi di Forges Davanzati
CARRIERA ACCADEMICA. ANVUR. QUALITÀ DELLA RICERCA. ASN. Un’analisi di Forges Davanzati PDF Stampa E-mail

La probabilità di fare carriera accademica, in Italia, dipende in misura rilevante dalla capacità del singolo aspirante ricercatore di pubblicare su riviste reputate “eccellenti”. Si tratta di riviste censite dall’Agenzia Nazionale di Valutazione della Ricerca (ANVUR) che opera sostanzialmente così. L’Agenzia valuta le pubblicazioni riguardo alla sede che le ha ospitate, indipendentemente dal loro contenuto, così che un articolo che nulla aggiunge alle nostre conoscenze, se, per puro caso, è stato pubblicato su riviste di “eccellenza” (ovvero certificate tali dall’Agenzia) riceve una valutazione molto positiva, così come, per contro, un articolo estremamente innovativo pubblicato su riviste che l’ANVUR non considera buone riceve una valutazione bassa. E’ del tutto evidente che questo dispositivo genera attitudini conformiste, dal momento che per pubblicare su riviste considerate prestigiose (e definite di classe A) occorre uniformarsi alla loro linea editoriale, e talvolta – come spesso documentato – anche mettere in atto comportamenti eticamente discutibili.
La storia della Scienza mostra inequivocabilmente che le maggiori ‘rivoluzioni scientifiche’ si sono generate non allineandosi al paradigma dominante. In tal senso, l’operazione ANVUR è quanto di più dannoso si possa immaginare per l’avanzamento delle conoscenze in ogni ambito disciplinare e, non a caso, in quasi nessun Paese al mondo esiste una valutazione “dall’alto” della qualità della ricerca. In alcuni casi, quando si è provato a farlo si è rapidamente tornati indietro. Non a caso, all’estero, non si è valutati sulla base di protocolli di riviste generati da agenzie governative e vi è ampio consenso sul fatto che è semmai la dispersione di risorse (e non il loro accentramento) a produrre maggiore ricerca e di migliore qualità. Il problema è aggravato dal fatto che l’accesso alla carriera universitaria, o gli avanzamenti di carriera, avvengono, da quando è in vigore la c.d. legge Gelmini, in modo assai farraginoso. Si tratta di una procedura di valutazione costosa e soprattutto del tutto inefficace per selezionare i docenti più meritevoli e più produttivi. E’ innanzitutto una procedura costosa. La Camera dei Deputati, nella relazione tecnica del 29 giugno 2011, stimò un costo annuo per le procedure di ASN (abilitazione scientifica nazionale), pre-requisito per l’accesso alla docenza, pari a €17.000.000. (Fonte: G. Forges Davanzati, https://tinyurl.com/y7t58ne9 25-05-17)