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LE CATTEDRE NATTA SONO RISALITE SUI BINARI PDF Stampa E-mail

Le controverse cattedre Natta date per spacciate o quantomeno accantonate dopo la sonante bocciatura del Consiglio di Stato di fine 2016 e soprattutto dopo l'uscita di scena del premier Renzi che ne aveva issato la bandiera per internazionalizzare i nostri atenei, ora sono risalite sui binari. Una nuova bozza di Dpcm, cui ha lavorato il ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca, è, infatti, allo studio di Palazzo Chigi. Tra le principali novità c'è la previsione di un ampio coinvolgimento della comunità scientifica nelle procedure di selezione di questi superdocenti, oltre alla promessa nel caso di rivedere tutto il meccanismo dopo tre anni. Nel nuovo decreto i presidenti delle 25 commissioni di selezione saranno scelti dal MIUR (e non più da Palazzo Chigi) da tre liste redatte dalla Conferenza dei rettori (Crui), dal Cun e dalla Consulta dei presidenti degli enti di ricerca e dall'Accademia dei lincei. Mentre gli altri due commissari saranno sorteggiati da liste redatte dall'ANVUR. Basterà questa procedura meno accentratrice a far passare il mal di pancia alla nostra accademia? Il decreto, che è un decreto della presidenza del consiglio e non del MIUR, dovrà ora ricominciare tutti i passaggi di legittimità previsti dalla legge. Sarà dunque molto difficile che il bando per i commissari e poi la scelta dei primi dei 500 beneficiari del nuovo sistema possa avvenire prima della fine dell’anno. (Fonte: M. Bartoloni, IlSole24Ore 25-05-17)
L’annuncio della ripartenza del contestatissimo progetto ha immediatamente sollevato nuove proteste. Dottori di ricerca e ricercatori a tempo determinato sono già sulle barricate. Con l’appoggio della Cgil Scuola, nei giorni scorsi hanno lanciato una petizione online su Change.org, che ha raggiunto ormai oltre 5 mila firme, per chiedere che quei fondi - circa 75 milioni l’anno - siano utilizzati, invece che per premiare dei super cervelli, per stabilizzare giovani scienziati altrimenti condannati alla precarietà da un sistema di reclutamento che fa sempre più affidamento sulle figure a tempo determinato: negli ultimi 8 anni l’università italiana ha perso 13 mila cattedre.