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OFFERTA FORMATIVA NELLE MATERIE GIURIDICHE. PROPOSTE DI RIQUALIFICAZIONE PDF Stampa E-mail

A fronte di una vistosa contrazione quantitativa degli immatricolati alla laurea giuridica triennale, che risulta scarsamente professionalizzante ed è in misura cospicua frequentata da studenti lavoratori, vi è consenso sull’ipotesi di istituire alcune lauree magistrali di impianto giuridico ma aperte a versanti complementari (dall’economia alla statistica, dalla criminologia alla sociologia del lavoro e della famiglia ed altro ancora), nell’intento di offrire una formazione superiore efficace a chi non intende, sin dall’inizio degli studi, avviarsi alle professioni legali classiche. Ai singoli atenei andrebbe lasciato il compito di scegliere il “taglio” da dare alle singole lauree triennali in modo che queste intercettino più facilmente le esigenze del particolare territorio su cui insistono. Una “Formazione entro il ciclo quinquennale della laurea magistrale in giurisprudenza” è stato questo il tema centrale del Convegno “La formazione del giurista” (Roma - Dipartimento di Giurisprudenza di Roma Tre - 19-20 gennaio). La base comune è costituita dalla convinzione che compito dell’università è di formare il giurista. Sia la specializzazione sia la professionalizzazione vengono dopo. Una più efficace formazione del giurista entro il quinquennio degli studi di diritto renderebbe molto più semplice ed anche molto più rapida sia la formazione specialistica che la formazione professionalizzante. L’eccessiva lunghezza del ciclo di studi che porta all’effettivo esercizio delle professioni – ci vogliono, tra laurea e postlaurea, circa dieci anni e anche di più – costituisce una vera patologia che va corretta, anzitutto intervenendo sulla formazione universitaria: meno esami, più corsi collegati tra loro, frequenza interattiva, tempi certi, percorsi post-laurea, inclusivi degli esami e dei concorsi, di non più di due anni; ed altro ancora. (Fonte: A. Padoa Schioppa, Redazione Roars 19-03-17)