Home
CONVERGENZE PER UNA NUOVA POLITICA ESTERA DELL’UNIVERSITÀ ITALIANA IN USA PDF Stampa E-mail

Una nuova politica estera dell'università italiana debutta a Washington, esordendo con lo sbarco di 35 atenei presso l'ambasciata italiana nella capitale federale. In quella sede, ospiti dell'ambasciatore Varricchio, i rettori e i loro delegati, incontreranno decine di omologhi statunitensi. Saranno tre giorni di incontri, accuratamente preparati. La finalità è semplice: candidare il nostro Paese a una partnership più forte con le università americane. Attenzione: i legami con gli Usa nell'ambito della ricerca sono già molto robusti. In quindici anni (2000-2014) gli scienziati italiani hanno prodotto quasi 280.000 articoli in collaborazione con autori stranieri. Il 12,6 % di questi è con studiosi Usa; molti, molti meno con francesi (7,2%) o tedeschi (7,4%). E invece nell'ambito della formazione che i numeri sono molto insoddisfacenti. È vero che nel 2015 l'Italia ha concesso oltre 16.000 visti a universitari statunitensi per venire a studiare in Italia. Sicché risultiamo, dopo il Regno Unito, la destinazione di studio più scelta al mondo dagli studenti Usa. Ma poi, nella stragrande maggioranza, questi ragazzi non seguono corsi di università italiane. Rimangono isolati nelle più o meno dorate residenze di cui gli atenei del loro Paese dispongono qui e là nella Penisola. Così, sempre nel 2015, si sono iscritti negli Stati Uniti, ai vari livelli accademici, oltre 5.000 studenti italiani; mentre gli iscritti di cittadinanza americana in Italia sono stati meno di cento. Serve una politica integrata di promozione. Ma la buona notizia è che questa politica è ora delineata e farà le sue prime prove nel corso del 2017. Si parte, appunto, da Washington. L'evento è scaturito dalla collaborazione tra la nostra rappresentanza negli USA e la CRUI. Ma una task force è al lavoro da qualche mese per implementare una strategia condivisa ed efficace. E guidata congiuntamente dal MIUR e dal Ministero degli Affari esteri, ed è orchestrata dal direttore generale per la promozione del sistema Paese, De Luca. Il fatto nuovo che consente la svolta è uno solo. Le forze che prima si muovevano in ordine sparso ora convergono. (Fonte: F. Rugge, CorSera 23-01-17)