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TRENT’ANNI DI ERASMUS PDF Stampa E-mail

In occasione del festeggiamento dei trenta anni di attività del programma Erasmus, la Commissione europea ha reso noti i dati relativi alla mobilità originata per il 2015. La cifra record di 678.047 partecipanti alle azioni del 2015 (+6% rispetto al 2014) dimostra che Erasmus+ è uno dei programmi più popolari dell’Unione europea. Il programma è nato per rispondere ai bisogni di mobilità e di un mercato del lavoro integrato dell’Unione europea e ha contributo a realizzare un sistema di istruzione universitaria comune, introducendo per la prima volta quell’apparato sperimentale che ha poi costituito una delle basi della Dichiarazione di Bologna del 1989. Tra i principi fondativi della Dichiarazione ritroviamo infatti l’adozione di un sistema di lauree comparabili (in molti paesi europei diventato il 3+2), e di un sistema di crediti comune (il cosiddetto Ects), la promozione della cooperazione tra le università e di una dimensione europea nell’istruzione superiore (come doppie lauree, lauree congiunte, accordi inter-istituzionali).
Lo sforzo della Commissione europea non si è limitato al sostegno della mobilità universitaria (alla quale è andato circa il 50% del budget del 2015 destinato all’istruzione e alla formazione), ma ha allargato l’azione alle attività pre e post-istruzione universitaria, investendo risorse negli interventi finalizzati alla mobilità internazionale di studenti e docenti delle scuole superiori (13,5% del budget 2015), nella formazione professionale (26,4%), nell’educazione degli adulti (4%) e nelle attività tran-settoriali (3,3%).
Gli studenti italiani che nel periodo 1997-2017 hanno beneficiato del programma Erasmus sono circa 850mila, dei quali 478.900 sono universitari, 98.800 partecipanti allo scambio di giovani, 119.900 partecipanti a tirocini formativi, 126mila docenti, staff e giovani lavoratori, 9.600 volontari europei, 10.700 Erasmus Mundus studenti e staff. (Fonte: M. De Paola e D. Infante, lavoce.info 14-02-17)