Home
RICERCA. IL BREVETTO DEL SECOLO: CRISPR/CAS9. SFIDA A TRE PER LA SCOPERTA CHE PROMETTE DI RIVOLUZIONARE LE SCIENZE DELLA VITA PDF Stampa E-mail

L’oggetto del contendere è una nuova tecnica di modificazione genetica estremamente versatile, facile da usare e persino economica. Si tratta del CRISPR/Cas9. L’acronimo sta per l’enzima prodotto dal gene Cas9 e i Clustered Regularly Interspaced Short Palindromic Repeats, le ripetizioni palindromiche di gruppi di Dna estraneo disposti a intervalli regolari. CRISPR incarna il sogno di qualunque scienziato. Funziona grazie a una proteina programmabile, capace di indirizzarsi in punti precisi del genoma e correggerlo, lettera per lettera. Possiamo immaginarla come un minuscolo correttore di bozze, bravissimo a trovare i refusi nel testo del Dna e porvi rimedio. Chi ha inventato questa meraviglia? Fino a pochi giorni fa quasi tutti avrebbero risposto indicando le autrici di uno studio eseguito sui batteri e pubblicato sulla rivista Science nel 2012: l’americana Jennifer Doudna e la francese Emmanuelle Charpentier. Ma l’Ufficio brevetti americano ha dato una risposta diversa, designando l’autore di una pubblicazione successiva incentrata sulle cellule degli organismi superiori: Feng Zhang. Le due ricercatrici hanno già fatto man bassa di premi e di gloria: dopo il Breakthrough Prize (3 milioni di dollari a testa), hanno vinto il Gruber Genetics Prize (500 mila dollari) e il Japan Prize (450 mila dollari). Ma il giovane talento cinese naturalizzato americano si è aggiudicato il primo e il secondo round nella partita per i diritti di proprietà intellettuale. Così ha deciso la corte di Alexandria, in Virginia, chiamata a sbrogliare la matassa per conto del Patent office a stelle e strisce. A fronteggiarsi non ci sono solo i tre scienziati in carne e ossa ma anche le loro blasonate istituzioni. In particolare l’Università di Berkeley, dove insegna Doudna, e il centro legato ad Harvard e al MIT dove lavora Zhang (Broad Institute). Mercoledì 15 febbraio scorso tre giudici del Patent Trial and Appeal Board hanno confermato che i brevetti della tecnica di gene editing CRISPR-Cas9 sono di proprietà del Broad Institute, un centro affiliato ad Harvard e MIT. (Fonte: www.nytimes.com 15-02-17; A. Meldolesi, CorSera 17-02-17)