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FFO(A). FFO(B). VQR. IRAS2. IRFS. StopVQR PDF Stampa E-mail

Il FFO è suddiviso in diverse parti. C’è una quota base (4,7 miliardi), una quota premiale (1,4 miliardi) e una quota perequativa (0,2 miliardi). La parte del FFO, cui in questi anni di “meritocrazia anvuriana” è stata attribuita un’importanza capitale, è quella premiale. La parte premiale del FFO è suddivisa in una parte di premio associata ai risultati della VQR (1,2 miliardi), e in una molto più modesta (0,2 miliardi) distribuita sulla base di (discutibili) indicatori relativi alla didattica. È innegabile che tutto il valore simbolico della premialità sia associato alla parte premiale che dipende dai risultati VQR. A sua volta la quota premiale riferita ai risultati nella ricerca è suddivisa in due parti. La parte preponderante è quella indicata come FFO(A), che distribuisce 934 milioni sulla base di un indicatore composito, calcolato sui risultati della VQR. L’FFO(B) invece distribuisce 287 milioni sulla base di un indicatore (IRAS2) relativo alle politiche di reclutamento degli atenei, calcolato anch’esso sulla base dei risultati VQR. I risultati raggiunti nella VQR determinano dunque la premialità FFO(A) e FFO(B). Ma questi risultati non si tradurranno in automatiche variazioni di FFO, perché ci sono risorse destinate a una clausola di salvaguardia (quota perequativa) che eviteranno agli atenei di vedere ridotto l’ammontare dell’FFO 2016 per più del 2,25% rispetto all’assegnazione 2015. A differenza degli anni precedenti, quest’anno l’FFO premiale è stato ancora suddiviso in due tranche: una per gli atenei statali (escluso Trento che non partecipa alla ripartizione poiché il suo finanziamento arriva dalla provincia autonoma), ed una per le scuole speciali. I circa 921 milioni di Euro dell’FFO(A) premiale per le università statali sono distribuiti sulla base di un indicatore chiamato IRFS, Indicatore di Ricerca Finale di Struttura. A differenza di IRAS1, il valore di IRFS si traduce direttamente in soldi.

Per saperne di più si consiglia la lettura dell’articolo di A. Baccini (Roars 17-01-17): Tutto quello che avreste voluto sapere sull’FFO premiale (ma non avete mai osato chiedere), fonte di questa nota.

Ma ecco la seconda puntata del post sull’FFO premiale. Il MIUR ha calcolato l’IRFS adottando una definizione diversa da quella che l’ANVUR ha pubblicato nel bando VQR. Il MIUR ha anche introdotto, su richiesta della CRUI, una correzione del valore dell’indicatore della qualità della ricerca per sterilizzare gli effetti della protesta #stopVQR. Di fatto la formula dell’IRFS certifica che la protesta #stopVQR ha sortito i suoi effetti sull’esercizio di valutazione, i cui risultati devono essere corretti per poter essere utilizzati nella distribuzione dell’FFO premiale. Ed eccoli gli effetti: ben 40 atenei statali su 60, pari al 66%, hanno usufruito della compensazione. E 16 atenei su 60, cioè oltre un quarto degli atenei statali (26,7%), hanno usufruito della compensazione massima: ciò significa che in quegli atenei lo #stopVQR ha ridotto i conferimenti di almeno tre punti percentuali rispetto alla VQR 2004-2010. La compensazione premia gli atenei i cui docenti hanno aderito allo #stopVQR, trasferendo a loro favore risorse prelevate dagli atenei i cui rettori in un modo o nell’altro sono riusciti a contenere la dimensione della protesta. La compensazione #stopVQR ha spostato complessivamente 8,9 milioni di euro, pari a circa l’1% dell’intero FFO(A). (Fonte: A. Baccini, Roars 23-01-17)