Home 2017 16 gennaio VARIE SGRAVI FISCALI PER IL RIMPATRIO DEI CERVELLI?
SGRAVI FISCALI PER IL RIMPATRIO DEI CERVELLI? PDF Stampa E-mail

«Non credo che gli sgravi fiscali siano lo strumento migliore per incentivare il rimpatrio dei cervelli» commenta con la Repubblica degli Stagisti Giuseppe Montalbano segretario Adi, associazione dei dottori di ricerca. «La strada degli incentivi ad personas crea disparità con chi lavora e fa ricerca in Italia, e mette in secondo piano la necessità di interventi strutturali». L'accusa è al «sottofinanziamento di università e ricerca» e alle scarse prospettive di carriera delle migliaia di precari della ricerca perché «più del 93 per cento non arriverà a posizioni di ruolo, come mostrato nella VI indagine annuale Adi». Secondo Montalbano serve altro per «rendere attrattivo il rientro da parte di chi ha potuto beneficiare all'estero di risorse, laboratori, condizioni di lavoro serene e prospettive di carriera». Azioni come «un piano straordinario di reclutamento, abolizione degli assegni di ricerca e introduzione di un contratto unico, rifinanziamento dei fondi per la ricerca ai livelli pre-2008 e delle borse di dottorato».
Sulla stessa linea Maria Carolina Brandi dell'Istituto di ricerche sulla popolazione e politiche sociali del Consiglio nazionale ricerche. «È una strada già tentata da anni e che non ha dato alcun risultato», prova ne sia che «secondo l'Istat nel 2014 si sono cancellati per emigrazione all’estero circa 20mila laureati, mentre si sono iscritti solo circa 7mila laureati provenienti dall’estero».
(Fonte: I. Mariotti, www.repubblicadeglistagisti.it 19-11-16)