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DIRITTO ALLO STUDIO. BORSE DI STUDIO IN RITARDO O NEGATE AGLI IDONEI PDF Stampa E-mail

A indicare il diritto alla borsa di studio sono dati fissati dalla legge, cioè l’Isee (indicatore della situazione economica equivalente) e l’Ispe (indicatore della situazione patrimoniale equivalente), ma tanta “scientifica” oggettività si perde quando si passa all’atto pratico. Il riconoscimento dell’«idoneità», cioè del diritto dello studente a ottenere la borsa, spesso si perde nell’assenza di risorse per tradurlo in realtà. La responsabilità è prima di tutto delle regioni, che hanno la competenza diretta sul tema e spesso hanno deciso di tagliare questa voce di bilancio ritenendola secondaria anche sul piano politico. Gli atenei nelle regioni più problematiche in qualche caso avviano la ricerca alternativa da questo o quel fondo: con il risultato, paradossale, che a volte la borsa arriva anche molto tempo dopo la fine dell’anno accademico a cui si riferisce. Ad aggravare il problema c’è il fatto che ancora una volta sono le regioni del Sud a mostrare i dati più sconfortanti. All’Orientale di Napoli solo il 15,6% degli studenti ha visto realizzato il diritto alla borsa di studio, a Benevento i “fortunati” sono il 22,3%, mentre a Catanzaro si arriva al 25,4% e a Palermo al 35,4%. Sono numeri che sanciscono il fatto che il diritto è negato proprio dove le condizioni economiche delle famiglie lo rendono più indispensabile. (Fonte: G. Tr., IlSole24Ore 02-01-17)