TORNEO INTERDIPARTIMENTALE |
La Legge di Bilancio inaugura un “Torneo VQR” in cui alcuni dipartimenti riceveranno un premio non indifferente (da 1.080.000 a 1.620.000 Euro annui), mentre altri rimarranno a bocca asciutta. Ma chi vince e chi perde in questotorneo?Rovistando nelle pieghe del sito ANVUR, Roars ha rintracciato quanto serviva per condurre una simulazione realistica dell’intero torneo, ottenendo lista e premi dei 180 dipartimenti vincitori. Non mancano le sorprese: nel girone IUS, vengono premiati i giuristi di Messina, mentre quelli di Padova rimangono al palo. Ma il punto scottante è un altro. Dietro la cortina fumogena della gara meritocratica, il trofeo nasconde un piano quinquennale molto chiaro: 1,06 miliardi di Euro agli atenei del Centro-Nord, contro soli 154 milioni di Euro a quelli del Sud. Ma, dopo tutto, sono soldi in più, obietterà qualcuno. Non è nemmeno detto che lo siano, perché sono promessi a partire dal 2018. Ulteriori estesi dettagli http://tinyurl.com/j5tfn75 . Come resistere alla tentazione di stilare una classifica degli atenei basata sui successi conseguiti dai loro dipartimenti? La prima classifica che viene in mente si basa sull’ammontare totale dei premi. La seguente figura, oltre che soddisfare i feticisti deiranking, ha il pregio di rendere immediatamente visibile la ripartizione dei fondi tra i diversi atenei. Non ha però molto senso confrontare il premio ottenuto da atenei di dimensioni anche molto diverse tra di loro. Un indicatore più appropriato di successo nel torneo si ottiene rapportando il premio alle dimensioni dell’ateneo: se un ateneo è il doppio dell’altro e anche il suo finanziamento è doppio, possiamo legittimamente parlare di unex-aequo . Nella seguente figura, riportiamo il “premio pro-capite”, ovvero la somma dei premi vinti dai dipartimenti divisa per il numero di soggetti dell’ateneo valutati nella VQR 2004-2010. Le prime quattro posizioni sono occupate da istituzioni universitarie statali ad ordinamento speciale, che godono pertanto di un trattamento di assoluto favore rispetto agli atenei “normali”. È pure interessante notare che per incontrare un ateneo meridionale bisogna scendere fino alla 17-esima posizione (Sannio) e che gli atenei del Sud si affollano nella coda di chi ha premi pro-capite bassi o nulli. |