Home 2017 16 gennaio E-LEARNING. CULTURA DEL DIGITALE L’INNOVAZIONE DIGITALE NEL SISTEMA UNIVERSITARIO ITALIANO
L’INNOVAZIONE DIGITALE NEL SISTEMA UNIVERSITARIO ITALIANO PDF Stampa E-mail

In Italia, scrive P. Ferri su agendadigitale.eu, l’innovazione digitale è riuscita a fatica a farsi largo, ma si sta svolgendo in maniera spesso “inavvertita” dalla stessa classe dirigente del sistema universitario. Ad esempio, un’indagine del 2012 di una ricercatrice del politecnico di Milano, Maria Grazia Roberto, metteva in rilievo come l’offerta complessiva di formazione on-line degli Atenei, in varie modalità sperimentali o più generalizzate, coinvolge circa l’92% degli atenei italiani, e le università dotate di un proprio centro per l’E-learning sono circa il 73%, mentre quasi tutti gli Atenei hanno Centri e-learning o offrono ai loro docenti il supporto di piattaforme on-line per l’apprendimento come Moodle o Blackboard. Sul totale delle università italiane, secondo quanto dichiarato sui siti delle università stesse, ormai solo 8 università non propongono formazione veicolata da metodologie ICT.
Se questi sono i dati del 2012, dobbiamo pensare che il dato del 2016 copra quasi il 100% degli Atenei, ovviamente in forma ancora sperimentale e poco riconosciuta dall’establishment accademico. L’offerta formativa riguarda soprattutto le discipline tecniche, economiche e scientifiche. Ma anche le facoltà umanistiche stanno incrementando la propria offerta relativa alla formazione a distanza e all’e-learning nei Corsi di Laurea e nei percorsi di formazione postuniversitaria. L’innovazione pertanto procede in Italia dal basso e attraverso un processo di disseminazione di buone pratiche, per lo più non istituzionalizzate. Questi dati sono confermati anche da una recente ricerca svolta da un gruppo di lavoro presso l’Università degli Studi Milano Bicocca. In quest’Ateneo, come nella maggior parte di quelli italiani, non sono presenti Corsi di Laurea ufficiali in e-learning, (disponibili solo nel 30% degli Atenei) ma un progetto sperimentale di “Corsi” in Blended Learning.
L’estensore dell’articolo così conclude: Le istituzioni universitarie italiane, rispetto a quelle internazionali sono, nella loro classe dirigente, ancora molto arretrate dal punto di vista della digitalizzazione dell’offerta formativa e hanno sicuramente una minore consapevolezza, rispetto alle concorrenti straniere, delle opportunità e delle prospettive di questa rivoluzione “necessaria” e ineludibile. Tuttavia neppure le nostre Università potranno nel medio periodo evitare di adeguarsi alle pratiche e le attività di molti dei loro docenti e studenti che stanno innovando la “sostanza”, se non la forma, della trasmissione del sapere e delle ricerca anche nelle Università … eppur faticosamente si muove! (Fonte: P. Ferri, www.agendadigitale.eu 13-01-17)