Home 2016 21 novembre IN EVIDENZA NELLA CLASSIFICA OCSE EDUCATION AT GLANCE SULLE PERFORMANCE DEI LAUREATI LE UNIVERSITÀ EUROPEE SONO MIGLIORI DI QUELLE AMERICANE
NELLA CLASSIFICA OCSE EDUCATION AT GLANCE SULLE PERFORMANCE DEI LAUREATI LE UNIVERSITÀ EUROPEE SONO MIGLIORI DI QUELLE AMERICANE PDF Stampa E-mail

Yale, Harvard, Stanford, MIT, ma anche Oxford e Cambridge continuano a rimanere un sogno per migliaia di giovani che vorrebbero ottenere il massimo negli studi post-diploma. Eppure, una classifica apparentemente contro corrente realizzata da OCSE, e rilanciata recentemente dalla BBC, spiega come i laureati migliori non vengano da Stati Uniti e Inghilterra, quanto da Giappone e Finlandia. Infatti, la classifica Ocse Education at Glance ha confrontato le performance dei laureati in giro per il mondo, e ha scoperto che i migliori vengono, nell’ordine, da Giappone, Finlandia, Olanda, Svezia, Australia, Norvegia, Belgio e Nuova Zelanda. Mentre Inghilterra e Stati Uniti occupano, rispettivamente, la nona e la decima posizione.
Spesso si sottovalutano troppo i criteri in base ai quali le classifiche vengono stilate. La maggior parte delle ricerche sulla qualità delle università si concentra più su qualità di docenti, infrastrutture e internazionalizzazione degli atenei che sulle performance dei giovani che vi si laureano. E a peggiorare il bilancio si aggiunge l'abitudine a valutare i singoli docenti più per quello che scrivono e per l'impatto nazionale e internazionale delle loro ricerche che per i risultati ottenuti in aula. La classifica di Ocse non ha valutato infrastrutture, ricerca, impatto della stessa, internazionalizzazione, e via dicendo, ma solo le abilità sviluppate dagli studenti alla fine del loro corso di studi. In Europa (soprattutto nel Nord), è importante creare un sistema d’istruzione che sia complessivamente buono piuttosto che finanziare un paio di poli di eccellenza. La ragione è molto semplice: poter disporre di un sistema complessivamente buono permette di offrire buone opportunità a tutti, e anche l'eccellenza può continuare ad essere coltivata dai singoli accademici in un contesto comunque ricco e stimolante. Non è quindi un caso che nazioni come Italia, Spagna e Grecia risultino più indietro in Europa proprio per il forte divario in termini di opportunità e performance che si registra tra i laureati delle regioni del Nord e del Sud. (Fonte: C. Astarita, Panorama 26-10-16)