Home 2016 21 novembre IN EVIDENZA NUOVI FINANZIAMENTI ALLA RICERCA E ALLE UNIVERSITÀ NEL DDL DI BILANCIO 2017 ANNUNCIATI DAL TEAM ECONOMICO DI PALAZZO CHIGI
NUOVI FINANZIAMENTI ALLA RICERCA E ALLE UNIVERSITÀ NEL DDL DI BILANCIO 2017 ANNUNCIATI DAL TEAM ECONOMICO DI PALAZZO CHIGI PDF Stampa E-mail

Si sostiene la ricerca di eccellenza con un finanziamento aggiuntivo annuo di 270 milioni per i migliori 180 dipartimenti universitari statali (1,5 milioni a dipartimento). Almeno il 25% è vincolato all’assunzione di ricercatori di tipo B. • Il 60 per cento dei ricercatori e il 20 per cento dei professori associati in università statali riceveranno un nuovo fondo ricerca di 3.000 euro all’anno da gestire in autonomia, per un totale di 45 milioni l’anno. • Si snellisce per tutti la burocrazia legata alle attività di ricerca. • Dopo anni di riduzioni, le due misure rappresentano un incremento del 5% del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) su base premiale. • Si rafforza l’Agenzia Nazionale di Valutazione dell’Università e della Ricerca (ANVUR). • Diventa strutturale la misura in materia di incentivi fiscali per il rientro di ricercatori e docenti dall’estero: nei primi 4 anni dal rientro si pagano le tasse solo sul 10 per cento del reddito imponibile. • In parallelo, si avviano le procedure per le Cattedre Natta e si stanziano 20 milioni di euro all’anno per l’attrazione di vincitori ERC.
Che cosa cambia /1 • La parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO) è allocata secondo i risultati di ciascun ateneo nella Valutazione della Qualità della Ricerca (VQR). L’ateneo ripartisce queste risorse tra i dipartimenti. • Restano fermi i meccanismi attuali di allocazione dell’FFO. • I migliori 180 dipartimenti nazionali (su circa 800) riceveranno un finanziamento aggiuntivo di 1.5 milioni l’anno per 5 anni. • Il finanziamento è assegnato sulla base del risultato del dipartimento nella VQR, nonché di un progetto didattico, scientifico e organizzativo. Possono far domanda i dipartimenti che figurino tra i primi 350 della VQR. La selezione si svolge in due fasi: nella prima viene selezionato il migliore dipartimento di ciascuno dei 70 atenei statali; nella seconda si assegnano i rimanenti finanziamenti. • Il finanziamento base è 1.350.000 euro: con un minimo per chiamate di professori esterni (25%) e RTD B (25%), e un massimo complessivo in reclutamento e promozioni (70%). Inoltre, si prevedono 250.000 euro in più per le aree sperimentali (CUN 1- 9), da spendere in infrastrutture. • I dipartimenti decidono in autonomia come impiegare le risorse ottenute, anche per premialità e chiamate dirette. • Al termine dei 5 anni c’è una nuova selezione. In caso di valutazione positiva, i dipartimenti che hanno già ricevuto il finanziamento possono presentare nuovamente domanda.
Che cosa cambia /2 • Ciascun ricercatore provvede autonomamente al reperimento di fondi di ricerca attraverso la partecipazione a programmi nazionali e internazionali. Le università distribuiscono al loro interno, laddove disponibili, ulteriori fondi ricerca. • L’ANVUR ha una dotazione stabile di circa 4 milioni di euro l’anno. La VQR si svolge a intervalli . • L’agevolazione fiscale per il rientro dei cervelli si applica ai docenti o ricercatori che vengono a svolgere attività in Italia e vi assumono la residenza nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore del provvedimento (31 maggio 2010) e i sette anni solari successivi (31 dicembre 2017) ed è applicabile nel periodo d’imposta in cui il ricercatore acquista la residenza e nei tre periodi d’imposta successivi. • In aggiunta agli altri finanziamenti, il migliore 60% dei ricercatori, sia a tempo indeterminato che determinato, e il miglior 20% dei professori associati, così come individuati dall’ANVUR, riceverà 3.000 euro annui di fondi da gestire in piena autonomia. Viene snellita per tutti la procedura per le missioni e per il ricorso a servizi esterni. • La dotazione stabile dell’ANVUR viene portata a circa 7 milioni di euro l’anno, e la cadenza della VQR viene fissata a 5 anni. • L’agevolazione fiscale per il rientro dei cervelli si applica ai docenti o ricercatori che vengono a svolgere attività in Italia e vi assumono la residenza ed è applicabile nel periodo d’imposta in cui il ricercatore acquista la residenza e nei tre periodi d’imposta successivi. Non vi è dunque nessun limite temporale entro cui dover trasferire la residenza in Italia al fine di fruire dell’agevolazione. (Fonte: Team Economico di Palazzo Chigi 03-11-16)