Home 2016 20 ottobre RICERCA. RICERCATORI BRAIN GAIN. LE DIFFICOLTÀ ITALIANE DI ATTRARRE BUONI RICERCATORI DALL’ESTERO
BRAIN GAIN. LE DIFFICOLTÀ ITALIANE DI ATTRARRE BUONI RICERCATORI DALL’ESTERO PDF Stampa E-mail

L’università italiana, nonostante le agevolazioni fiscali per il rientro dei cervelli, nonostante misure assai utili come le future cattedre Natta, non è in grado di presentarsi sul mercato accademico internazionale con proposte abbastanza competitive da attrarre buoni ricercatori. Le procedure dei concorsi, i salari bloccati, la lentezza delle carriere rendono quasi impossibile il raggiungimento di questo obiettivo. Questo scoraggia i migliori ricercatori italiani e tiene alla larga gli stranieri. I corsi in lingua inglese sono pochi, le risorse per potenziarli ancora meno. Non solo la Gran Bretagna, ma l’Olanda, la Francia e la Spagna hanno creato programmi internazionali competitivi in inglese orientati agli studenti stranieri, che hanno una fortissima capacità di attrazione. Le rigidità dei programmi e della burocrazia universitaria, spesso ci impedisce di fare altrettanto. E a parte l’università, terzo, il mercato del lavoro ancora ha vincoli profondi. Forse, soprattutto, si dovrebbe aggiungere uno sforzo significativo per ridurre il cuneo fiscale e contributivo per i lavori qualificati. Ai livelli attuali per le aziende e le istituzioni è molto difficile offrire remunerazioni competitive. Basta pensare che il costo aziendale per offrire un salario netto di 75.000 euro supera i 200.000. E domanda e offerta di talenti così non si incontreranno mai. (Fonte: G. Barba Navaretti, IlSole24Ore 08-10-16)