Home 2016 20 ottobre CLASSIFICAZIONI DEGLI ATENEI IL DETECTIVE HOLMES INDAGA. SVELATE LE MODIFICHE AI CRITERI DEI RANKINGS THE 2016-17 CHE RIMETTONO IN AUGE ATENEI INGLESI
IL DETECTIVE HOLMES INDAGA. SVELATE LE MODIFICHE AI CRITERI DEI RANKINGS THE 2016-17 CHE RIMETTONO IN AUGE ATENEI INGLESI PDF Stampa E-mail

Cronaca di una spintarella annunciata: questo sarebbe stato il titolo più adatto per il primo posto di Oxford nell’edizione 2016-2017 dei World University Rankings di Times Higher Education (THE) diffusi mercoledì scorso. Di tutt’altro tenore, però, il messaggio che è arrivato ai lettori italiani. L’ANSA, seguita a ruota dagli altri quotidiani, ci informa che “anno dopo anno il World University Ranking ha visto consolidare negli anni la sua attendibilità, tanto da essere considerato uno di quelli che ‘fanno testo’, grazie alla metodologia”. Di eccellenza certificata da “valutazioni oggettive come quella del Times Higher Education” (the), parla anche il neo-direttore della Scuola Normale Pisa, Vincenzo Barone, soddisfatto del primo posto tra le università italiane. Eppure .... a dire il vero, alcuni dubbi circolavano sul web già da qualche giorno. “Secondo un «ranking watcher» come Richard Holmes, citato dalla rivista online Roars, all’origine dell’exploit di Oxford ci sarebbero proprio alcune provvidenziali modifiche dei criteri adottati nell’ultima edizione” scrive Orsola Riva su Corriere.it. Richard Holmes, titolare del blog University Ranking Watch, è un ranking analyst che da dieci anni svela trucchi e retroscena delle classifiche universitarie.È bene ricordare che Times Higher Education è una rivista inglese e che quest’anno le università britanniche erano a rischio. Parte del punteggio su cui si basa la classifica dipende da un sondaggio reputazionale, i cui esiti, pubblicati a maggio, le avevano viste perdere terreno. Ed ecco che THE annuncia due cambiamenti: non solo il sondaggio reputazionale 2016 verrà annacquato con quello del 2015, ma per la prima volta, invece che contare solo gli articoli scientifici e le loro citazioni, si conteranno anche i libri. Due ritocchi i cui prevedibili effetti non sfuggono a Holmes, che formula il suo vaticinio: “Le università britanniche potrebbero non retrocedere e, anzi, potrebbero persino salire un poco”. Ebbene, Holmes azzecca in pieno le previsioni: Oxford strappa il primo posto a Caltech, Cambridge tiene il quarto posto e Berkeley, che nel 2015 era scivolata al 13-esimo posto, rientra nella Top-10.
Sulla scia di Holmes, il blog
www.roars.it tenta una previsione anche per le italiane, anticipando un calo generale, effetto collaterale del cambio della ricetta con cui viene cucinata la classifica, piuttosto che di un cambiamento reale. Una previsione azzeccata, dato che nessuna delle italiane in classifica nel 2015 riesce a migliorare la sua posizione. (Fonte: G. De Nicolao, Il Manifesto 01-10-16)