Home 2016 20 ottobre BRAIN DRAIN, CORRUZIONE E NEPOTISMO ACCADEMICO BRAIN DRAIN. ANCHE PER SCARSA MERITOCRAZIA (67%) E PER CONDIZIONI ECONOMICHE (33%)
BRAIN DRAIN. ANCHE PER SCARSA MERITOCRAZIA (67%) E PER CONDIZIONI ECONOMICHE (33%) PDF Stampa E-mail

Appena il 33% dei laureati pensa di poter trovare lavoro nel Paese. Ogni anno, sono circa 70mila quelli che alla ricerca di opportunità - si badi, non di fortuna - vanno all'estero. A questi vanno aggiunti i ricercatori, che sarebbero intorno a 12mila e, secondo le stime, potrebbero diventare 30mila entro il 2020. Gli italiani che scappano sono il primo "muro" posto di fronte agli stranieri laureati che potrebbero venire. Questo non sembra - e di fatto, in molti casi, non è - un Paese dove cervelli e talenti possano fare carriera. E perciò ad arrivare o fermarsi sono quanti sono disposti a fare lavori più umili e meno specializzati. Anche qui le ragioni le spiegano i laureandi. La scarsa meritocrazia nel Paese è il motivo per cui decide di andare via il 67% dei giovani. Il 33% lo fa per le condizioni economiche generali. Motivi validi per andare via. E pure per non arrivare. (Fonte: V. Arnaldi, Il Messaggero 08-10-16)