Home 2016 5 settembre STUDENTI. DIRITTO ALLO STUDIO STUDENTI. LE REGIONI E L’INNALZAMENTO DELLE SOGLIE DI REDDITO PER ACCEDERE ALLE BORDE DI STUDIO
STUDENTI. LE REGIONI E L’INNALZAMENTO DELLE SOGLIE DI REDDITO PER ACCEDERE ALLE BORDE DI STUDIO PDF Stampa E-mail

La Toscana è solo l’ultima delle Regioni in ordine di tempo a innalzare le soglie del reddito per ampliare la platea di studenti che potranno ambire ad un contributo per pagarsi l’università: dopo la decisione del ministero di innalzare i tetti dei redditi, su pressing degli universitari, per recuperare il 20% delle borse «perdute», molte amministrazioni regionali si sono adeguate ai nuovi livelli e hanno anche introdotto altri accorgimenti per aiutare il diritto allo studio. Ma non tutte. Secondo le ricostruzioni dell’Unione degli universitari, le soglie sono state già aumentate in Emilia Romagna, Lazio, Piemonte, Abruzzo, Regioni dove potranno fare la domanda gli studenti con al massimo 23 mila euro di ISEE (l’indicatore di benessere economico) e 50 mila di ISPE (che valuta il patrimonio immobiliare): si tratta dei nuovi livelli stabiliti dal governo. Miglioramenti anche in Veneto (23 mila di ISEE, 35 mila di ISPE) e Sardegna (20.000 ISEE e 50.000 ISPE). Mancano gli atti conclusivi nelle Marche (21 mila ISEE e 38 mila ISPE) e in Umbria: anche qui le soglie dovrebbero essere innalzate al massimo, cioè 23 mila euro di ISEE e 50 mila di ISPE. L’abbassamento drastico dei tetti di reddito per chiedere la borsa di studio aveva ridotto non solo i beneficiari, ma anche i potenziali candidati: da 135 mila idonei nell’anno accademico 2014/15, si era passati ai 107 mila del 2015/2016, escludendo quasi 30 mila ragazzi che, pur non avendo mutato la propria condizione contrattuale, secondo i nuovi parametri non avevano ottenuto una borsa di studio per i nuovi criteri. Ma non tutte le Regioni hanno recepito la novità. (Fonte: V. Santarpia, CorSera 07-07-16)