Home 2016 5 settembre RICERCA. RICERCATORI EUROSTAT FA IL PUNTO SULL’INCREMENTO DEL LIVELLO DI ISTRUZIONE DELLA POPOLAZIONE E DI INVESTIMENTO NELLA RICERCA
EUROSTAT FA IL PUNTO SULL’INCREMENTO DEL LIVELLO DI ISTRUZIONE DELLA POPOLAZIONE E DI INVESTIMENTO NELLA RICERCA PDF Stampa E-mail

Gli obiettivi fissati nel 2010 dal Consiglio europeo per l’Italia, traguardi che devono essere raggiunti entro il 2020, sono far salire l’investimento in ricerca fino all’1,53% del Pil, aumentare al 26% la percentuale di laureati tra i 30 e i 34 anni, ridurre sotto il 16% la quota di studenti che abbandonano le superiori prima di aver completato gli studi. Ma se sugli ultimi due il target è praticamente raggiunto, è sul primo che rimane ancora molto da lavorare. Il Consiglio europeo ha preso il 2008 come periodo di riferimento: in quell’anno poco meno di uno studente su cinque lasciava le superiori senza aver conseguito il relativo titolo di studio. La richiesta è quella di ridurre questa percentuale al 16% entro il 2020. E, sotto questo profilo, l’Italia viene promossa: già nel 2014 la quota si era ridotta al 15%, per poi scendere ancora al 14,7% l’anno successivo. Insomma, obiettivo raggiunto e superato. Altra questione, l’aumento del numero dei laureati. La richiesta specifica è quella di far salire la quota di popolazione laureata nell’età compresa tra i 30 ed i 34 anni oltre il 26%. In questo caso il traguardo non è ancora raggiunto, ma manca davvero poco: nel 2015 il 25,3% delle persone tra i 30 ed i 34 anni aveva conseguito una laurea.
La nota dolente riguarda in definitiva l’investimento in ricerca. L’Europa chiede all’Italia di portare l’investimento in questo settore all’1,53% del prodotto interno lordo entro il 2020. Nel 2008, anno di riferimento per gli obiettivi fissati dall’Ue, la quota destinata a R&D era pari all’1,16% del Pil. Nel 2014 siamo arrivati all’1,29%, risultato che segna però un passo indietro rispetto all’1,31 dell’anno precedente. (Fonte: P. Almirante, Tecnica della Scuola su dati Eurostat riportati da wired.it 22-07-16)