Home
LA RICERCA SANITARIA E IL PRECARIATO PDF Stampa E-mail

La segretaria generale della Fp Cgil, Serena Sorrentino, ha scritto una lettera aperta alla titolare del dicastero della Salute, Beatrice Lorenzin, a proposito della sua proposta per affrontare il drammatico problema della precarietà, troppo presente nel settore sanitario e negli istituti zooprofilattici. Secondo la Sorrentino la proposta prevede tre passaggi che determinano una precarietà stabile e lunga 15 anni. Al termine di questa spinta 'flessibilità' la sola proposta 'concreta' rimane una chimera legata alla dotazione organica e alle risorse. Dopo 15 anni di assoluta precarietà, insomma, non c'è alcuna prospettiva certa. Ad essere coinvolti in questo processo sono circa 3.500 ricercatori negli IRCCS (Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico) e negli IZS (Istituti Zooprofilattici Sperimentali) impegnati in progetti di ricerca ai quali non si offrono soluzioni in termini di continuità occupazionale. La proposta, continua Sorrentino, non risolve la questione drammatica della precarietà, tema per altro che coinvolge tutta la sanità. Al contrario, si opera un processo di stabilizzazione della precarietà stessa. Condivide che c'è un’urgenza da affrontare immediatamente, ovvero quella che dal prossimo primo gennaio 2017 non sarà più possibile ricorrere alle collaborazioni coordinate e continuative. Una misura che rischia di produrre danni gravissimi al funzionamento degli IRCSS e degli IZS e, quindi, alla ricerca sanitaria tutta. L'urgenza è condivisa ma non la soluzione proposta, insiste Sorrentino, e il tema va affrontato coinvolgendo tutti i soggetti - Regioni, Ministero e Organizzazioni sindacali - all'interno del percorso per il rinnovo del contratto nazionale. (Fonte 21-06-16)