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PENSIONI. LEGITTIMO PER LA CONSULTA IL PRELIEVO DI SOLIDARIETÀ SUGLI IMPORTI PIÙ ALTI PDF Stampa E-mail

La Corte Costituzionale ha respinto le varie questioni di costituzionalità relative al contributo, che scade nel dicembre di quest’anno, sulle pensioni di importo più elevato: il prelievo è stato quindi ritenuto legittimo perché adottato in un periodo di profonda crisi. La Corte ha escluso la «natura tributaria» del prelievo di solidarietà, è stato fatto notare, ritenendolo «un contributo di solidarietà interno al circuito previdenziale, giustificato in via del tutto eccezionale dalla crisi contingente e grave del sistema». Come si ricorderà, il contributo di solidarietà era previsto dalla legge di Stabilità 2014 per un triennio sui trattamenti pensionistici superiori a 14 volte il trattamento minimo Inps. Nella norma esaminata dalla Corte, ad essere toccati sono gli assegni da 14 a oltre 30 volte il minimo Inps, con una quota progressiva del 6% per gli importi da 91.343 a 130.358 euro lordi annui; del 12% per gli assegni da 130.358 a 195.538 euro; del 18% da 195.538 euro in su. Un meccanismo inserito nella finanziaria 2014 varata dal governo Letta. Il prelievo vale per un triennio, scade a dicembre e per ora non è stato rinnovato. A "impugnare" queste misure con 6 diverse ordinanze, sono state varie sezioni regionali della Corte dei Conti sulla scorta dei ricorsi presentati da ex dirigenti dello Stato e di enti pubblici e privati, ex docenti universitari, ufficiali delle forze armate e tanti ex magistrati. Per tentare di dimostrarne l'irragionevolezza, i loro avvocati hanno fatto leva su una precedente sentenza della Corte Costituzionale. (Fonte: CorSera 06-07-16).
Un commento di “rossini” a margine di un altro articolo (su ilgiornale.it dello 06-07-16): “Sulle pensioni tutti pagano l'IRPEF, che è un’imposta PROGRESSIVA che, oltre i 75mila euro, arriva fino al 43%. Con le addizionali regionali e comunali si arriva al 50%. Aggiungere il contributo straordinario progressivo significa aggiungere progressività a progressività. E questa è una pura prepotenza. Dire, come fa la C. Cost., che il contributo straordinario non ha natura tributaria è una prepotenza ancora più insopportabile”.