UN GRANDE PAESE CON POCHI LAUREATI PDF Stampa E-mail

In termini di popolazione l'Italia è un grande Paese dell'Unione, paragonabile a Francia, Gran Bretagna e Germania. Ma se guardiamo alla popolazione dei laureati siamo un piccolo Paese, paragonabile all'Olanda per dimensioni. Se poi guardiamo alla popolazione dei nuovi laureati siamo demograficamente ancora più piccoli e destinati a diventarlo sempre di più: caso praticamente unico fra i Paesi a reddito medio-alto, le iscrizioni all'università sono diminuite negli ultimi anni. A metà del prossimo decennio la Cina o lo Zimbabwe potrebbero avere più laureati dell'Italia sul totale della popolazione. Difficile così compensare con l'aumento di produttività il declino della demografia italiana. Come iniziare a rimediare? Forse guardando alla radice del problema. Purtroppo per un giovane oggi decidere di studiare non è in apparenza economicamente molto razionale, e ancora meno lo è per una giovane. Secondo stime dell'OCSE (Education at a Glance, 2015) alla fine della sua vita una donna italiana che si laurea avrà guadagnato, al netto di tutto, in media circa 50 mila euro in più rispetto a una diplomata delle superiori: quando questa donna sarà alle soglie della pensione, avrà potuto pagarsi una stanza in più in un appartamento di una grande città. È un rendimento della laurea pari alla metà della media dei Paesi europei. Per un uomo italiano questo rendimento è maggiore, ma sempre di un terzo sotto alle medie europee. Forse dovremmo ripartire da qua. Soffriamo di un problema di lungo periodo, servono soluzioni sullo stesso orizzonte. (Fonte: F. Fubini, CorSera Sette 26-08-16)