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PERCORSI DI STUDIO PIÙ PROFESSIONALIZZANTI? PDF Stampa E-mail

Sono in molti a chiedere a scuola e università percorsi di studio più professionalizzanti. Ma il progressivo accorciamento del ciclo di vita di tecnologie e conoscenza rende presto obsolete competenze così costruite. La questione di fondo è che con il progressivo accorciamento del ciclo di vita delle tecnologie e della conoscenza, il tasso di obsolescenza delle competenze professionalizzanti è notevolmente aumentato e crescerà in futuro.
Contenuti professionalizzanti nell'università? Scusate ma non è già così? Uno specializzato in medicina non può fare il medico? Un ingegnere informatico o delle tlc non può lavorare in una società che si occupa di tlc o software? Non hanno le competenze adeguate, non sono in grado di apprendere in poco tempo ciò di cui l'azienda in cui lavorano detiene il know-how, magari in forma esclusiva? Forse bisognerebbe specificare di cosa si sta parlando. La triennalizzazione doveva servire a questa presunta necessità di professionalizzazione per i bisogni delle imprese. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: un fallimento. Qualcuno ricorda che la percentuale di manager italiani con la terza media è superiore a quella dei laureati? Oppure che il 20% delle imprese produce l'80% del fatturato, o meglio che lo 0,3% delle imprese quasi il 30%? Forse le nano imprese di questo paese hanno deciso di competere sui prodotti a basso VA, quindi con lavoro unskilled, e dei laureati non hanno bisogno. Che sia una scelta suicida e senza futuro è chiaro, meno chiaro è a cosa dovrebbe adeguarsi l'università. (Fonte: F. Ferrante e commento di “marcello”, lavoce.info 24-06-16)