SUL RIORDINO DEGLI STUDI GIURIDICI PDF Stampa E-mail

Sul Giornale di Diritto Amministrativo 2/2016 è apparso lo scritto di Carla Barbati “Il riordino degli studi giuridici” di cui si riproduce il seguente passo: “In Italia si dibatte della configurazione assegnata dal DM 25 novembre 2005 alla classe di laurea magistrale a ciclo unico in giurisprudenza e della scelta, in esso accolta, di delineare un percorso atto ad assicurare conoscenze quanto più omogenee in tutti i corsi. Un esame limitato dal confronto con un disegno caratterizzato da una rigidità che non trova corrispondenze in altre classi di laurea. Soprattutto, condizionato dal presupposto sul quale si basa, quello di una formazione giuridica risultante dalla somma delle conoscenze espresse dalle diverse branche del diritto, identificate con ventuno settori scientifico-disciplinari. Le riflessioni che si sviluppano sono in tal modo assorbite da considerazioni orientate, quasi a farne il proprio centro, dalla fungibilità o per converso dall’indispensabilità dei saperi in essi racchiusi, declinata anche nei termini quantitativi del numero di crediti normativamente garantiti a ciascun SSD. Sullo sfondo resta il disegno d’insieme dell’istruzione superiore in area giuridica, entro il quale è in cerca di nuova definizione anche il terzo ciclo della formazione, consegnato a scuole di specializzazione il cui debole rendimento è uno dei tanti indicatori di un rapporto con i contesti che merita di essere ripensato”. (Fonte: Roars 26-06-16)