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I RETTORI: PIÙ FONDI, MENO BUROCRAZIA, LAUREE PROFESSIONALIZZANTI PDF Stampa E-mail

A lanciare il grido d’allarme sul decadimento del sistema universitario è il presidente della CRUI (Conferenza dei Rettori), Gaetano Manfredi. Lo fa da Udine che, il 2 luglio, accoglie 50 rettori provenienti da altrettanti atenei italiani. Da Udine, la città della conoscenza, i rettori italiani dettano la linea per la prossima riforma universitaria che, come sottolinea il presidente della CRUI, non potrà essere fatta a costo zero. Il Governo deve investire sull’università, il vero motore di sviluppo del Paese. «In un momento in cui il ruolo degli atenei è diventato cruciale per affrontare il post crisi, è indispensabile diffondere le competenze tra i giovani». Partirà da questo dato di fatto la riflessione dei 50 rettori italiani che da tempo discutono con il sistema produttivo per capire in quale direzione devono andare. «Critichiamo la troppa burocrazia - anticipa Manfredi - e chiediamo più fondi per il diritto allo studio e le lauree professionalizzanti che devono accompagnare i giovani verso una riconversione rapida». Ma non è ancora tutto perché in questo momento il tema più urgente da affrontare è quello della sanità. «La sanità universitaria - ricorda Manfredi - è una punta di diamante e va opportunamente sostenuta sia sul fronte delle terapie avanzate, sia su quello della conoscenza». È un patrimonio che rischiamo di perdere. Il motivo è presto detto: «Se chiediamo ai nostri docenti di fare la stessa attività degli ospedalieri saranno ospedalieri. Questo non significa che devono astenersi dall’assistenza, ma i cittadini devono sapere che, in questo caso, la qualità del servizio è destinata a calare. La ricerca in sanità è ottima, ma corriamo il rischio di perderla». (Fonte: G. Pellizzari, Messaggero Veneto 02-07-16)