Home 2016 5 settembre FINANZIAMENTI FINANZIAMENTI PUBBLICI ALL’UNIVERSITÀ RIDOTTI DEL 22,5% DURANTE LA CRISI
FINANZIAMENTI PUBBLICI ALL’UNIVERSITÀ RIDOTTI DEL 22,5% DURANTE LA CRISI PDF Stampa E-mail

Dal 2004 ci sono circa 66mila matricole in meno. Questo significa che, in media, un diplomato su due sceglie di non proseguire gli studi. Nel Sud meno del 20% dei giovani consegue il diploma di laurea ed è proprio qui che si registra maggiormente il crollo delle iscrizioni all’università. Tra l’altro, i giovani che decidono di continuare a studiare sempre più spesso scelgono di farlo nelle università del Centro e del Nord. La verità è che l’istruzione è stata probabilmente uno dei primi ambiti a risentire in modo evidente della crisi economica globale esplosa dal 2008. Da lì, infatti, tutte le personalità note nel mondo dell’economia, persino i premi Nobel, anno dopo anno hanno indicato come possibile via per la ripresa quella dell’investimento nell’istruzione. E se più o meno tutti i paesi d’Europa hanno cercato di mettere in pratica il suggerimento, l’Italia è riuscita ad andare anche questa volta, inspiegabilmente, contro tendenza: siamo gli unici in tutta Europa ad aver tagliato le risorse durante la crisi, riducendo del 22,5% il finanziamento pubblico alle università. (G. Mirimich, Tecnica della Scuola 20-06-16)