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STUDENTI. RENDERE GRATUITI I CORSI TRIENNALI PDF Stampa E-mail

Il XVIII Rapporto AlmaLaurea sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati evidenzia un paradosso: solo il 24% della popolazione italiana tra i 25 e i 34 anni è laureato, contro una media europea del 41%. Numero che costringe l'Italia a indossare la "maglia nera" dell'ultimo posto dei giovani con in tasca una laurea. Ma il presidente del consorzio interuniversitario Ivano Dionigi rivela che «i nostri ragazzi sono molto apprezzati all'estero. Al 51% degli studenti che partecipa al programma Erasmus+ viene proposto di restare a lavorare li, a fronte di una media europea del 30%. E questo non avviene solo grazie alle università, ma anche alla scuola secondaria che a mio avviso forma gli studenti più colti d'Europa». Si registra una leggera ripresa, ma il calo delle iscrizioni è stato così costante che dal 2003 al 2015 gli atenei hanno perso il 20% delle matricole: «È avvenuto nonostante si sappia che la laurea favorisce l'inserimento nel mondo del lavoro e garantisce retribuzioni maggiori, anche se non adeguate al titolo», spiega Dionigi, che propone: «Investire nel diritto allo studio è fondamentale. Chi, se non l'università, deve supplire laddove famiglia e associazioni non arrivano? Quello degli atenei è un ruolo sociale importante in particolare sui fronti dell'orientamento in entrata e in uscita e dell'internazionalizzazione. Per incentivare le iscrizioni ai corsi di laurea triennali e contribuire concretamente ad aumentare il numero di laureati, è necessario un investimento da parte del Governo per renderli gratuiti. Se la media delle tasse universitarie è di 1.500 euro, parliamo di un investimento sul futuro di un miliardo e 200 milioni in tre anni». (Fonte: La Repubblica 09-05-16)