Home 2016 26 giugno STUDENTI. DIRITTO ALLO STUDIO SPOSTAMENTI E STANZIALITÀ DELLE MATRICOLE
SPOSTAMENTI E STANZIALITÀ DELLE MATRICOLE PDF Stampa E-mail

Una mappatura analitica degli spostamenti regione-regione degli immatricolati 2015/2016 negli atenei italiani è stata tracciata da Il Sole 24 Ore, che ha elaborato i dati dell’Anagrafe nazionale degli studenti del Miur. Diversi i fattori in gioco: se gli studenti del Nord possono contare su un elevato numero di atenei a disposizione e su un’amplissima offerta didattica, al Sud (in particolare nelle regioni più piccole) molti giovani decidono, dopo il diploma, per il trasferimento, vissuto spesso come fonte di maggiori opzioni formative e precondizione per una più agevole transizione verso il mondo del lavoro. Guardando ai dati generali (riferiti dunque al corrente anno accademico), rileviamo che l’“indice di stanzialità” nazionale (la percentuale di residenti che scelgono un ateneo della propria regione) è in media elevato: oltre il 71 per cento. Quasi tre studenti su quattro, per gli studi universitari, rimangono nel proprio territorio. Ma, come si vedrà, il dato generale offusca differenze profonde. L’analisi delle cifre porta a dividere l’Italia in tre aree distinte. Anzitutto il gruppo delle regioni-calamita, in cui il tasso di stanzialità è tra l’84 e il 90%: Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Sardegna, Campania. Qui troviamo due casi particolari rispetto al nucleo forte del Centro-Nord: la Sardegna, la cui insularità ha probabilmente un peso rilevante nella permanenza dei suoi immatricolati; e la Campania, unica regione peninsulare del Sud ad avere un altissimo tasso di fedeltà degli studenti residenti.
Queste sette regioni si caratterizzano per essere i bacini collettori di quasi tutti i propri abitanti; ma al loro interno, un sottogruppo di cinque (Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio) riesce anche ad attirare una quota importante di iscritti provenienti da altre regioni. (Fonte: M. Periti, IlBo 24-.05-16)