Home 2016 26 giugno RICERCA. RICERCATORI VIVACITÀ DEL SISTEMA RICERCA IN ITALIA A DISPETTO DEL CRONICO SOTTO-FINANZIAMENTO
VIVACITÀ DEL SISTEMA RICERCA IN ITALIA A DISPETTO DEL CRONICO SOTTO-FINANZIAMENTO PDF Stampa E-mail

La ricerca pubblica italiana, a dispetto del suo cronico sotto-finanziamento (riconosciuto dallo stesso premier), conserva il suo prestigio e continua ad occupare nel mondo un posto di tutto rilievo considerando qualunque indice (produttività scientifica, capacità di attrarre fondi esterni, ovvero stanziamenti diversi da quelli pubblici). Ad esempio, il Cnr riceve un finanziamento governativo di poco superiore ai 580 milioni di euro (che, fatti salvi i fondi vincolati in gran parte esterni all’ente servono, sostanzialmente, per la copertura degli stipendi), mentre un omologo ente tedesco, il Max Planck, con un numero di ricercatori paragonabile (circa 5600 il Max Planck, circa 4200 il Cnr) riceve un finanziamento pubblico tre volte superiore. Malgrado ciò, la capacità di attrarre fondi è confrontabile (430 milioni del MP a fronte di 320 del Cnr, cioè esattamente pari al rapporto del numero di ricercatori). Un dato ancor più significativo, se si considera il contesto industriale più solido e disposto ad investire in ricerca in cui opera il Max Planck. Il confronto fra i due Enti e mostrano la vivacità del sistema ricerca in Italia, a dispetto del cronico sotto-finanziamento. Tuttavia, il sistema è fragile. La ricerca richiede continuo impulso, freschezza. Mancano condizioni strutturali, infrastrutturali e finanziarie per lo sviluppo delle ricerche, per il reclutamento dei giovani ed anche per il riconoscimento professionale dei ricercatori. Esiste un significativo divario rispetto agli altri paesi sviluppati che va colmato, portando l’Italia ad un livello di finanziamento stabile confrontabile con quello degli altri paesi occidentali. (Fonte: http://tinyurl.com/h7lysyz 14-05-16)