IL RAPPORTO TRA UNIVERSITÀ E LAVORO PDF Stampa E-mail

Rettore, ci spieghi in che modo l'offerta formativa della Sapienza sta rispondendo ai cambiamenti nel mondo del lavoro. "Innanzitutto, stiamo aumentando l'offerta a livello internazionale e introducendo concorsi tenuti completamente in inglese per spingere i nostri all'estero e dall'estero attrarre. Poi, abbiamo istituito nuove lauree, direttamente ispirate dal mondo del lavoro. Un corso in inglese su fashion-moda, per esempio, pieno di storia, geografia, cultura del Paese, peculiarità artistiche. Si parte a settembre. Oggi un manager solo economico e giuridico è superato, dobbiamo formarli con competenze umanistiche, psicologiche, filosofiche. Più contaminati e adeguati al capitale umano che devono gestire". Quali le novità nell'area medica? "È stata la prima ad adeguarsi e oggi offre i risultati migliori. Due i pilastri: il numero programmato, non chiuso. Programmato in maniera democratica. Consente di studiare e non solo di iscriversi. E poi tutte le lauree di area medica sono professionalizzanti: clinici, tecnici di laboratorio, infermieri. Una novità è stata la riforma delle scuole di specializzazione, prima ancora l'esame unico nazionale. E 60 crediti assegnati per la pratica medica provano a chiudere quella distanza tra sapere e saper fare che è un limite dei nostri laureati. Presto arriveremo all'Esame di Stato consegnato insieme alla laurea e i nostri universitari non butteranno via un anno". (Fonte: C. Zunino, intervista a E. Gaudiorettore della Sapienza di Roma, www.repubblica.it 23-05-16)