Home 2016 18 maggio DOCENTI NUOVE LINEE DI ROTTAMAZIONE SUGGERITE AL PRESIDENTE DEL CDM DA UNA LETTERA DI G. CAPANO
NUOVE LINEE DI ROTTAMAZIONE SUGGERITE AL PRESIDENTE DEL CDM DA UNA LETTERA DI G. CAPANO PDF Stampa E-mail

Lettera di G. Capano pubblicata da HTTP://WWW.ROARS.IT/ONLINE/CATTEDRE-NATTA-RENZI-NON-SCARTARE-DI-LATO/

“Vedere che le cattedre Natta, insieme alle altre norme per la ‘eccellenza’ da Lei annunciate, vengono presentate come la soluzione ai problemi strutturali della scienza e dell’università italiana davvero irrita, o intristisce, a seconda dei punti di vista. Il sistema universitario italiano è stato oggetto negli ultimi anni di un taglio di risorse del 20% (è il comparto della PA che ha subito i decrementi maggiori) e il finanziamento alla ricerca di base negli ultimi tre anni è stato nullo. Il problema non è tanto o solo nella perdita di eccellenza, il problema drammatico sta nella perdita progressiva di qualità media del sistema. Una situazione sistemicamente difficile e preoccupante: quali problemi risolveranno le disposizioni da lei tanto enfatizzate? Le cattedre Natta, ad esempio, creano un ulteriore canale di accesso/promozione. Se si pensa che le università non stiano facendo bene il loro mestiere nell’impegnare le scarse risorse a disposizione in un reclutamento virtuoso, lo si dica chiaramente e si provveda di conseguenza. Questo inventarsi procedure “parallele” ha una serie di effetti negativi, che Lei dovrebbe tenere in considerazione, tra cui merita ricordare: un’ulteriore delegittimazione del sistema universitario; la creazione di disparità inaccettabili tra individui con professionalità comparabili (ci sono migliaia di eccellenti nel sistema universitario italiano che, stando al suo annuncio, verranno retribuiti meno dei titolari delle cattedre Natta); la marginalità dei possibili effetti sistemici ovvero il rafforzamento di alcune sedi universitarie come prodotto di scelte personali (e non politiche o istituzionali), visto che i vincitori verranno lasciati liberi di andare dove vogliono. Non sarebbe più consistente con i Suoi obbiettivi stabilire, come ci si aspetterebbe da un governo responsabile, quali aree scientifiche rafforzare, dove rafforzarle, spiegando pubblicamente il perché di queste scelte? Se il sistema universitario funziona male, aggiustiamolo, correggiamolo, riformiamolo, e finanziamolo, ma non scartiamo di lato, come sta facendo Lei. Mi permetterei solo di suggerirLe un ulteriore sforzo nella sua strategia di rottamazione: potrebbe cominciare a rottamare i modi di pensare e di fare le politiche che vanno per la maggiore in questo paese. Potrebbe rottamare l’idea che esistano soluzioni semplici a problemi complessi. Potrebbe rottamare la tendenza, tutta italiana, a disegnare politiche pubbliche senza badare all’evidenza empirica (magari cominciando a chiedere a chi le ha suggerito le cattedre Natta un bel rapporto prospettico dei pro e dei contro), mentre invece esse vengono solitamente orientate dalla ricerca della notizia, dell’annuncio, del novismo, e del consenso di breve periodo”.
Alla lettera, qui sopra riprodotta nei passi ritenuti più significativi (testo integrale nel link nel titolo), si aggiungono due commenti di segno opposto:
Liannelli (4 aprile 2016): Vogliamo aggiungere che con lo stesso budget delle cattedre Natta si potevano soddisfare le legittime aspirazioni di un numero di abilitati pari a circa tre volte quello dei 500? Scrivo circa perché la cosa non esclude di reclutare cmq giovani ‘eccellenze’ non strutturate.
Abcd (4 aprile 2016): Non ho capito, che c’è di male a provare ad attirare alcune persone eccellenti, che mai verrebbero in Italia portando finanziamenti europei, se dovessero sottostare al grigiore anti-meritocratico e quasi sovietico tipico del settore pubblico italiano?