Home 2016 18 maggio DOCENTI DOCUMENTO FIRMATO DA CIRCA 500 DOCENTI DELLA FEDERICO II SULLO STATO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO
DOCUMENTO FIRMATO DA CIRCA 500 DOCENTI DELLA FEDERICO II SULLO STATO DEL SISTEMA UNIVERSITARIO PDF Stampa E-mail

Il 6 aprile Redazione Roars ha pubblicato un documento dei docenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II di cui si riportano alcuni passi significativi.
“I docenti dell’Università degli Studi di Napoli Federico II riunitisi in assemblea il 18 marzo 2016, preoccupati per il definanziamento del sistema universitario (2 miliardi di € dal 2008 al 2015), il blocco degli scatti stipendiali, la redistribuzione dei finanziamenti mediante l’attuale procedura VQR, i tagli al diritto allo studio, il processo di burocratizzazione del sistema didattico e il mancato rispetto della cadenza di legge per l’abilitazione nazionale a fronte di iniziative estemporanee ed insufficienti, concordano su quanto segue:
La docenza universitaria, come altre categorie del pubblico impiego, ha accettato, senza riluttanza, di contribuire al risanamento dei conti pubblici rinunciando, tramite il blocco degli stipendi, agli aumenti salariali che sarebbero conseguiti agli scatti maturati nel relativo periodo. Ritengono tuttavia umiliante e intollerabile il fatto che per tutte le altre categorie la rimozione di questo blocco sia avvenuta con modalità e tempistiche diverse e marcatamente più eque, mentre i ricercatori e i professori universitari sono stati gli unici pesantemente discriminati. A fronte di questo trattamento iniquo ha chiesto di sapere perché il lavoro svolto in questi anni non meritasse il medesimo riconoscimento ricevuto dalle altre categorie.
La verità insita nel silenzio in cui è caduta la richiesta è la scarsissima considerazione che i diversi governi che si sono succeduti attribuisce al sistema universitario nazionale, considerato un mero costo anziché una preziosa risorsa per il futuro del Paese.
La valutazione è parte integrante del loro lavoro e quindi i docenti della Federico II l’accettano di buon grado, anzi, la pretendono, ma questo processo di valutazione (VQR) non é accettabile in quanto: non premiale bensì punitivo; non trasparente; affetto da errori scientifici che, come studiosi, i docenti non possono avallare; viziato dall’inversione temporale tra produzione scientifica e formulazione dei criteri e utilizzato per lo scopo non dichiarato ma evidente di determinare una compressione selettiva degli Atenei. In conclusione tutti ci perdono, ma qualcuno molto più degli altri”. (Fonte: Documento dell’assemblea dei docenti e ricercatori della università Federico II, 18-03-16)