Home 2016 23 febbraio RICERCA. RICERCATORI INCONTRI E DIBATTITI PUBBLICI PER RIAFFERMARE IL RUOLO STRATEGICO DELLA RICERCA E DELL’ALTA FORMAZIONE. APPUNTAMENTO AL 21 MARZO
INCONTRI E DIBATTITI PUBBLICI PER RIAFFERMARE IL RUOLO STRATEGICO DELLA RICERCA E DELL’ALTA FORMAZIONE. APPUNTAMENTO AL 21 MARZO PDF Stampa E-mail

In ogni sede delle università italiane, statali e non statali, il 21 marzo si terranno incontri e dibattiti pubblici per riaffermare il ruolo strategico della ricerca e dell’alta formazione per il futuro del Paese.
Verranno discusse e raccolte idee e proposte da consegnare al Governo in un documento di sintesi unitario redatto dalla conferenza dei rettori delle università italiane (CRUI). Dal 2008 il sistema universitario italiano è soggetto a tagli lineari e progressivi delle risorse. Una scelta politica trasversale che, in coincidenza con la drammatica crisi globale e l’adozione di una radicale riforma organizzativa, si è tradotta nella perdita di oltre 10.000 posizioni di ruolo solo tra quelle per docenti e ricercatori, ovvero tagli superiori al 13% del totale quando la media nel settore pubblico è stata ad oggi del 5%. Ma non solo. I tagli continui al fondo di finanziamento ordinario, l’assenza di un convinto investimento pubblico e privato nella ricerca e nell’alta formazione universitaria hanno determinato l’impossibilità di avviare nuovi percorsi di ricerca e di alta formazione, di investire in servizi e attività per gli studenti e nell’internazionalizzazione, di valorizzare il contributo della struttura tecnica e amministrativa. Ma soprattutto hanno significato l’impossibilità di reclutare studiosi giovani e meritevoli, il congelamento delle carriere e delle opportunità di crescita professionale, una condizione retributiva che disincentiva i migliori a restare e allontana i giovani talenti e gli studiosi stranieri, l’indebolimento del già precario e fragile diritto allo studio che sta riducendo iscritti e laureati. Ciò nonostante, il valore e la competitività scientifica delle nostre università sono rimaste forti. E uniche tra le amministrazioni pubbliche, le università sono finanziate sulla base dei costi standard e degli esiti delle valutazioni scientifiche.
La società e l’opinione pubblica di tutto questo sanno poco. Non esiste sufficiente consapevolezza del valore, per il Paese, delle sue Università, anche rispetto al confronto internazionale, nonché del rischio di mettere, seriamente e definitivamente, in crisi un sistema che, nonostante tutto, continua a funzionare. (Fonte: Redazione Roars 09-02-16)