Home 2016 23 febbraio RICERCA. RICERCATORI LETTERA DI RESEARCH4LIFE ALLA COMMISSIONE EUROPEA: “NORMATIVA ITALIANA SIA UNIFORMATA A QUELLA COMUNITARIA” SULLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE
LETTERA DI RESEARCH4LIFE ALLA COMMISSIONE EUROPEA: “NORMATIVA ITALIANA SIA UNIFORMATA A QUELLA COMUNITARIA” SULLA SPERIMENTAZIONE ANIMALE PDF Stampa E-mail

Sono più di 3.200 i cittadini, tra cui ricercatori, studenti, pazienti e loro familiari, assieme a 37 enti pubblici e privati (Università, Istituti di Ricerca e Associazioni di Pazienti), che hanno sottoscritto la lettera (http://tinyurl.com/jqxwjyk), promossa da Research4Life, indirizzata alla Commissione europea, DG Ambiente, per chiedere che la normativa nazionale italiana sulla sperimentazione animale venga uniformata a quella dell’Unione Europea. E’ necessario, infatti, a parere di Research4Life e di tutti coloro che hanno sostenuto l’iniziativa che l’Italia ritorni sui suoi passi e adotti la Direttiva 63/2010/UE sulla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici nella sua versione originale, eliminando quelle restrizioni che non consentono ai nostri ricercatori di indagare su soluzioni per bisogni di cura ad oggi insoddisfatti. A causa di questo divieto, verrebbe impedita la prosecuzione delle ricerche finalizzate alla generazione di organi perfettamente compatibili con l’organismo ricevente (umano) da destinare quindi ai trapianti di organi nell’uomo, a partire dall’inserimento mediante iniezione di cellule staminali indotte in un animale ospite e si impedirebbe la produzione di valvole cardiache biologiche derivate da maiale, bloccando le cure delle stenosi aortiche e delle valvole cardiache. Il divieto di utilizzo di animali per le ricerche su sostanze d’abuso causerà, invece, “la conclusione di qualsiasi ricerca volta ad indagare i meccanismi di azione di tali sostanze, le quali stanno diventando sempre più diffuse, con effetti devastanti, in termini di danni permanenti (ad esempio, la sindrome da astinenza neonatale, causata dall’utilizzo di sostanze stupefacenti/farmaci durante la gravidanza). Più in generale, sarà messa in pericolo la ricerca sui disturbi alimentari, quali la bulimia e l’anoressia”. (Fonte: http://www.quotidianosanita.it , AdnKronos Salute 05-02-16)