Home 2016 23 febbraio RICERCA. RICERCATORI POLITICA E DEMAGOGIA CONTRO LA SCIENZA. IL CASO DEGLI OGM
POLITICA E DEMAGOGIA CONTRO LA SCIENZA. IL CASO DEGLI OGM PDF Stampa E-mail

L’Europa autorizza un solo Ogm autoctono, quello del mais, coltivato in Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania e Slovacchia. Ne importiamo invece cinquantotto da Stati Uniti, America Latina, Canada e Cina. Sempre in ottobre, a Strasburgo, il Parlamento europeo ha bocciato a grande maggioranza i limiti all’importazione e all’utilizzo di quei cinquantotto tipi di Ogm.
E qui in Italia si importa mais geneticamente modificato (al 40%) e soia (addirittura all’80%)… Il ministro dell’Agricoltura ha minimizzato dicendo che in Europa su 28 Paesi 19 hanno preso le nostre stesse decisioni e che la superficie Ogm nel nostro continente si va riducendo. Peraltro il 92% del mais biotico è coltivato in Spagna. Si ripete insomma quel che era già accaduto con il nucleare: ne impediamo studio e produzione in Italia e lo importiamo da fuori, talvolta prodotto da centrali situate ai nostri confini. Con la differenza che i rischi del nucleare erano ampiamente provati mentre quelli degli Ogm sono stati «documentati» da un professore napoletano che per portare a termine l’impresa si è visto costretto a forzare i dati scientifici. Un articolo del biotecnologo Marc Van Monta e del filosofo Stefani Lance (entrambi dell’università belga di Gent) pubblicato su Trend in Plana Science sostiene che gli argomenti usati contro gli Ogm fanno presa su «menti umane rimaste nel fondo ancora tribali». Un’affermazione forse eccessiva. Ma che contiene elementi di verità. Ed è una fortuna che il nostro Parlamento possa vantare la presenza di un senatore a vita, Elena Cattaneo, che ha fatto della solitaria battaglia contro tale pregiudizio un punto d’onore. Con argomenti che meritano attenzione.
Il nostro Paese ha bandito gli Ogm. Ma almeno tre kg del pasto quotidiano di una vacca italiana sono Ogm. Elena Cattaneo ha risposto ricordato che il mais Ogm che potremmo coltivare è più sicuro degli altri per la salute: ha meno micotossine pericolose per l’uomo e le gestanti, inoltre non richiede insetticidi che uccidono api, farfalle e coccinelle, ma consente a questi insetti di vivere indisturbati tutelando ambiente e biodiversità animale. A seguito di decenni di utilizzo «non c’è notizia di una singola ospedalizzazione per consumo di Ogm». Di più. Negli Stati Uniti dopo che sono stati debellati i parassiti si è potuto tornare a piante non Ogm sancendo il principio che la scelta Ogm non è a senso unico. La rivista Altroconsumo ha documentato che carote e pomodorini biologici contengono più sostanze dannose alla salute (rame e nitrati) di quelli non bio. La ricerca pubblica su ogni tecnologia di miglioramento genetico delle piante in Italia è impedita da quindici anni. Massimo Riva sull’Espresso (15-10-15) ha definito quella di vietare perfino la ricerca e la sperimentazione sugli Ogm in ambito universitario «una delle decisioni culturali più oscurantiste mai compiute in età moderna». (Fonte: P. Mieli, CorSera 01-02-1&)