Home 2016 23 febbraio RICERCA. RICERCATORI SCOPERTA DELLE ONDE GRAVITAZIONALI. UN NUOVO SUCCESSO ANCHE PER LA FISICA ITALIANA
SCOPERTA DELLE ONDE GRAVITAZIONALI. UN NUOVO SUCCESSO ANCHE PER LA FISICA ITALIANA PDF Stampa E-mail

"Un nuovo successo per la fisica italiana a quattro anni dalla scoperta del bosone di Higgs, un grazie a tutti i ricercatori che, con questa fondamentale scoperta, ci permetteranno, d'ora in poi, di guardare al cielo con nuovi occhi. Come fece Galileo Galilei più di 400 anni fa". Così il ministro per l'Istruzione, l'Università e la Ricerca, Stefania Giannini, commenta la scoperta delle onde gravitazionali annunciata a Cascina (Pisa) dalla collaborazione Virgo, cui l'Italia partecipa con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). "Dopo la scoperta del bosone di Higgs - osserva il ministro in una nota - la comunità internazionale dei fisici festeggia oggi un altro importante traguardo scientifico: la prima conferma diretta dell'esistenza delle onde gravitazionali. Un regalo perfetto per i 100 anni della Relatività Generale di Albert Einstein, che è stato il primo a pensarle e descriverle nelle sue equazioni". Il laboratorio Virgo, che fa capo alla collaborazione internazionale e realizzato in Italia, è per Giannini un "fiore all'occhiello dell'eccellenza italiana, dei nostri scienziati e della nostra industria. Un esempio di come gli investimenti nella scienza e nelle grandi infrastrutture di ricerca siano essenziali per il progresso delle conoscenze e per lo sviluppo del Paese". Esulta anche l'Università dell'Aquila, che vede il Gran Sasso Science Institute tra gli istituti italiani coinvolti nella ricerca. Il gruppo Virgo di Padova e Trento contribuisce alla ricerca sulle onde gravitazionali sia per l’analisi dei dati sia per la parte più strettamente sperimentale. Il gruppo per primo ha segnalato alla collaborazione Ligo-Virgo la presenza di un possibile segnale: la segnalazione è stata fatta entro i primi 3 minuti dall’evento. La stessa analisi è stata utilizzata poi anche come ulteriore conferma dell’origine astrofisica del segnale osservato. (Fonte: http://www.uninews24.it 12-02-16)