Home 2016 23 febbraio FINANZIAMENTI FINANZIAMENTI ALLA RICERCA SCARSI MA ANCHE DISTRIBUITI IN MANIERA POCO RAGIONEVOLE CON REGOLE COMPLICATE E LUNGHISSIME PROCEDURE DI SELEZIONE
FINANZIAMENTI ALLA RICERCA SCARSI MA ANCHE DISTRIBUITI IN MANIERA POCO RAGIONEVOLE CON REGOLE COMPLICATE E LUNGHISSIME PROCEDURE DI SELEZIONE PDF Stampa E-mail

Mentre si discute molto di come la ricerca in Italia sia finanziata meno degli altri Paesi avanzati, c'è invece poca attenzione su un altro aspetto: quanto sia frustrante per la comunità scientifica il fatto che questi investimenti, già scarsi, siano spesso distribuiti in maniera poco ragionevole, riducendone ulteriormente l'efficacia. Molte delle inefficienze dipendono dal fatto che i canali per accedere a questi finanziamenti sono episodici (ed imprevedibili), piuttosto che avere frequenza annuale, e hanno regole sproporzionatamente complicate, con procedure di selezione che richiedono tempi lunghissimi.
Questa non è solo una mia impressione: sul sito del Miur è in evidenza dal marzo del 2013 un'analisi dei problemi della comunità scientifica italiana, che condivide appieno queste mie posizioni. Purtroppo anche l'ultimo bando ha gli stessi problemi, compresa la scadenza slittata dal 22 dicembre al 15 gennaio 2016 anche se il bando si chiamava Prin 2015.
È interessante notare che nei Paesi nostri diretti competitori per la ricerca a livello europeo, ovvero l'Inghilterra, la Francia e la Germania, non c'è traccia di queste storture: le tipologie di finanziamento analoghe ai nostri Prin in questi Paesi hanno ben prevedibile scadenza annuale, una rapida tempistica di selezione dei progetti cui effettivamente assegnare i finanziamenti, e regole di partecipazione a queste procedure di selezione che non solo sono abbastanza stabili nel tempo, ma sono anche ben allineate alle regole con le quali si assegnano i fondi europei per la ricerca. (Fonte: G. Amelin, La Repubblica 25-01-16)