Home 2016 25 gennaio RICERCA. RICERCATORI RIVISTE SCIENTIFICHE. SISTEMI FRAUDOLENTI PER AGGIRARE LE BARRIERE DEL SISTEMA DI PEER-REVIEW
RIVISTE SCIENTIFICHE. SISTEMI FRAUDOLENTI PER AGGIRARE LE BARRIERE DEL SISTEMA DI PEER-REVIEW PDF Stampa E-mail

La pressione a pubblicare tanto, in maniera veloce e possibilmente su riviste ad elevato impact factor è particolarmente sentita in Cina; non è un caso dunque che proprio da questo Paese arrivino i sistemi più ingegnosi per aggirare le barriere del sistema di peer-review. Negli ultimi tre anni sarebbero più di 250 gli articoli pubblicati in varie riviste scientifiche e poi ritirati dopo aver scoperto che le revisioni da parte dei peer-review erano taroccate. Un fenomeno nato in Cina, che si è andato allargando a macchia d’olio grazie a ‘buchi’ nei sistemi di log-in delle riviste e a false identità create apposta per aumentare il numero dei falsi revisori, ovviamente tutti a favore di un autore truffaldino. Nel gennaio 2015 il COPE (Committee on Publication Ethics) ha pubblicato sul suo sito la notizia che tutto questo sistema di falsificazione delle revisioni potrebbe addirittura essere gestito da agenzie ‘specializzate’ che non si limitano ad assistere gli autori nella redazione degli articoli scientifici, ma addirittura offrono agli stessi autori, ovviamente a pagamento, una serie di revisioni certamente favorevoli. Insomma un prodotto chiavi in mano. Ovviamente questo sistema continuerà a funzionare se i giornali insisteranno nel chiedere agli autori di fornire i nomi di possibili revisori per le loro pubblicazioni. Una pratica piuttosto comune nell’ambiente perché in ambito superspecialistico, gli autori sono quelli che meglio di altri conoscono i colleghi in grado di dare un giudizio qualificato su quel tipo di ricerca. Certo, alla luce di tutti questi scandali, diversi giornali stanno abbandonando la pratica di chiedere all’autore di suggerire lui dei peer-reviewer. Ma forse neppure questo basta a garantirsi dalle frodi. (Fonte: quotidianosanita.it 18-12-15)