Home 2016 25 gennaio LAUREE–DIPLOMI-FORMAZIONE POST LAUREA–OCCUPAZIONE I DATI DI EUROSTAT SULLE DIFFICOLTÀ DEI NEOLAUREATI ITALIANI A TROVARE UN LAVORO
I DATI DI EUROSTAT SULLE DIFFICOLTÀ DEI NEOLAUREATI ITALIANI A TROVARE UN LAVORO PDF Stampa E-mail

Alessandro Laterza, editore, vicepresidente della Confindustria, legge i dati di Eurostat sulle difficoltà dei neolaureati italiani a trovare un lavoro. Perché l'Italia è in fondo alla classifica dei neolaureati occupati? «Ci sono motivi congiunturali e motivi strutturali. Tra i primi è evidente che la grande gelata dell'economia non abbia giovato all'occupazione in generale e a quella giovanile in particolare, di cui i laureati sono una parte. La crisi ha poi abbattuto in maniera selvaggia gli investimenti. E c'è un connubio fisiologico tra università e investimenti. C'è il blocco del turn over nella pubblica amministrazione: è un tema molto rilevante che ha colpito direttamente le stesse università. Sono questi i fattori che, insieme alla riforma delle pensioni, hanno frenato il mercato del lavoro». Quali sono i motivi strutturali? «Intanto che abbiamo poca grande impresa. Basti pensare che negli anni 60 avevamo 700 grandi imprese manifatturiere che occupavano il 28 per cento della forza lavoro, oggi ne abbiamo 350 che occupano il 10 per cento. La classe dimensionale delle imprese è un fattore importante: servono le dimensioni per fare ricerca e sviluppo e dunque occupare giovani laureati. Non dimentichiamo poi che siamo in una fase di trasformazione dei servizi. L'esempio più eclatante è quello delle banche oggi in forte ridimensionamento, ma un tempo sbocco per i nuovi laureati. C'è infine una questione di fondo: lo 0,8 per cento del Pil all'università è troppo poco, direi una quota vergognosa». (Fonte: r. ma., La Repubblica 07-01-16)