Home 2016 25 gennaio LAUREE–DIPLOMI-FORMAZIONE POST LAUREA–OCCUPAZIONE PROFESSIONI SANITARIE. QUI LA LAUREA BREVE FUNZIONA
PROFESSIONI SANITARIE. QUI LA LAUREA BREVE FUNZIONA PDF Stampa E-mail

Con tassi di occupazione che si spingono sopra l'80% ad appena un anno dal conseguimento del titolo, hanno una marcia in più le "vere" lauree triennali, la minoranza di corsi calibrati secondo la logica originaria del 3+2: triennio finalizzato a formazione e accesso all'impiego, biennio per specializzazioni e salto di qualità nelle prospettive di carriera. La categoria è rappresentata soprattutto dalle professioni sanitarie, il settore che aggrega corsi con boom di richiesta come fisioterapia (nel 2015 quasi 29mila domande per poco più di 2mila posizioni) e logopedia (circa 6.800 iscritti ai test per 688 posti disponibili). Ma non mancano opportunità di tutt'altra estrazione, dagli sbocchi immediati per i "triennalisti" di informatica alle retribuzioni sopra la media che possono attendere i laureati in ingegneria anche dopo il primo livello di studi. Quali sono i curricula che offrono più sicurezze? Un report a cura di Angelo Mastrillo, segretario della Conferenza nazionale dei corsi di laurea delle professioni sanitarie, scatta una fotografia sugli esiti dei 22 indirizzi che compongono il settore. In cima a tutti spiccano tecniche audioprotesiche e igiene dentale: tasso di occupazione dell'88% per entrambe nel 2013, poco sopra la media registrata da corsi come podologia (87%), fisioterapia (84%) e logopedia (81%). L'exploit ci è spiegato dallo stesso Mastrillo: «Siamo al primo posto, da anni, rispetto a tutti i gruppi disciplinari. Perché? In quasi tutti i corsi del cosiddetto 3+2, gli studenti sono costretti a svolgere anche il biennio. Da noi, invece, già la laurea triennale ti dà un titolo sia qualificante che abilitante alla professione». Basta dare un occhio al grado di "efficacia" della laurea, la coerenza tra ciò che si è studiato e l'utilizzo delle proprie competenze: le professioni sanitarie registrano una media di 93,8%, contro il 65,2% delle altre aree disciplinari. (Fonte: theteller.it 18-01-16)