Home 2016 25 gennaio DOTTORATO CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI DOTTORI DI RICERCA
CONDIZIONE OCCUPAZIONALE DEI DOTTORI DI RICERCA PDF Stampa E-mail

In Italia, secondo stime Istat del 2014, a quattro anni dal conseguimento del titolo, la condizione occupazionale varia in base all’ambito disciplinare in cui è stato conseguito il dottorato. I dottori nelle Scienze matematiche e informatiche e nell’Ingegneria industriale e dell’informazione presentano le percentuali di occupazione più elevate (oltre il 97% a sei anni dal dottorato e oltre il 95% a quattro anni). Viceversa, le percentuali più basse si riscontrano tra i dottori nelle Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche (intorno all’88%) e nelle Scienze dell’antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche, limitatamente alla coorte di dottori più recente (85,2%). L’87% dei dottori occupati del 2010 svolge una professione consona al livello di istruzione conseguito, perché impiegato nella ricerca tramite borse di studio, assegni di ricerca, contratti a progetto, prestazioni occasionali. Tutti impieghi a termine che abbassano il grado di soddisfazione sulla propria condizione professionale, stimata in 7 punti su 10. Drammatica l’assenza dell’industria e in particolare dei settori privati che investono in sviluppo e innovazione. Una situazione che, di fatto, condanna l’Università a dei livelli insostenibili di assorbimento delle risorse. Secondo il working paper di Almalaurea “l’espansione del dottorato di ricerca in Italia sembra caratterizzata da luci e ombre; in media, i dottori svolgono lavori più coerenti con un titolo terziario, ma si trovano più spesso in una situazione occupazionale instabile”. Questo quadro si traduce nel fatto che un PhD nel nostro paese è spesso un laureato un po’ più vecchio che non incide molto nell’economia locale. Anzi, crescendo la percentuale di dottori di ricerca che vivono stabilmente all’estero (quasi il 13% a oggi secondo l’Istat), lo Stato d’origine che ha investito in ricerca perde valore. (Fonte: S. Campanella, galileonet.it 21-12-15)