Home 2015 23 dicembre UE. ESTERO IL FUTURO DEL PROCESSO DI BOLOGNA A EREVAN
IL FUTURO DEL PROCESSO DI BOLOGNA A EREVAN PDF Stampa E-mail

Si è svolto ad Erevan, capitale dell'Armenia, il 14-15 maggio il nono incontro dei ministri dell’istruzione superiore dei 47 Paesi aderenti al Processo di Bologna. Anche il Rapporto 2015 sull’implementazione del Processo di Bologna restituisce un’immagine dei Paesi aderenti che evidenzia le criticità riscontrate sull’omogeneità dell’applicazione delle riforme: a fronte di alcuni progressi effettivi, esistono ancora alcuni Paesi in cui le riforme sono appena a livello sperimentale. Purtroppo la mancata attuazione delle riforme in alcuni Paesi compromette il funzionamento e la credibilità dello Spazio Europeo nel suo insieme. I Ministri si sono mostrati consapevoli di questo e hanno concordato sulla necessità che alla base dei rapporti nazionali ci siano una maggiore attenzione all’uso dei dati e misure più precise dei risultati raggiunti. Inoltre, verrà utilizzato lo strumento del peer learning e lo scambio di buone pratiche per offrire un supporto mirato a quei Paesi che incontrino difficoltà nel raggiungimento degli obiettivi concordati.
A Erevan si è svolto anche il quarto Bologna Policy Forum, il momento di dibattito e confronto tra i Paesi che partecipano al Processo di Bologna, altri Paesi che ancora non vi aderiscono e i principali portatori di interesse, istituito nel 2009 per facilitare un dialogo globale. Il documento conclusivo del Forum riafferma l’importanza cruciale dell’istruzione superiore e della cooperazione accademica per lo sviluppo sociale e civile dei popoli, per il rafforzamento della democrazia e la difesa dei diritti umani. Riprendendo concetti espressi anche nel Comunicato di Erevan, il documento del Forum identifica alcune sfide ineludibili anche per i sistemi formativi, tra cui i cambiamenti demografici, la disoccupazione, il perdurare di stati di crisi economici e politici, il prevalere di preconcetti e stereotipi culturali, l’insufficienza del dialogo interculturale e l’aumento di atteggiamenti estremistici. Alla luce di questo complesso scenario, i partecipanti si sono impegnati a sostenere il ruolo chiave dell’alta formazione nell’affrontare queste nuove sfide e nel creare una società equa e sostenibile: «We will work with the academic community to develop the key role of higher education in meeting these challenges and creating the societies we want».
A livello italiano, in linea con gli obiettivi posti a Erevan per il prossimo futuro, si colloca un progetto che la CRUI sta gestendo su incarico del MIUR (Direzione generale per lo Studente, lo Sviluppo e l’Internazionalizzazione della formazione superiore) nell’ambito del Programma Erasmus Plus: "Consolidating Higher Education Experience of Reform: norms, networks and good practice in Italy". Il progetto, avviato a fine 2014 per un periodo di 18 mesi, intende consolidare a livello nazionale le riforme dell’EHEA (European Higher Education Area), attraverso una serie di seminari tematici, in cui le università e le istituzioni Afam avranno l’opportunità di confrontarsi e dibattere i principali aspetti relativi all’innovazione del sistema e dei percorsi didattici in una prospettiva di attrattività internazionale. (Fonte: M. Cavallini, Universitas 137 ottobre 2015)