Home 2015 23 dicembre STUDENTI IMMATRICOLAZIONI. UNA QUESTIONE MERIDIONALE
IMMATRICOLAZIONI. UNA QUESTIONE MERIDIONALE PDF Stampa E-mail

Le Università meridionali hanno perso 45.000 immatricolati negli ultimi 10 anni, mentre il Centro-Nord, dopo un’iniziale perdita, ha quasi superato la crisi di immatricolazioni. Globalmente, in Italia, 7 diplomati su 10 proseguono gli studi immatricolandosi all’Università, ma vi è un flusso migratorio di studenti dal Sud al Centro-Nord pari al 25% (dati da Rapporto ANVUR sullo Stato del sistema universitario). In totale, perciò, le Università del Sud riescono a “trattenere” poco più del 60% dei diplomati meridionali, mentre pochissimi studenti del Centro-Nord s'immatricolano nelle Università del Sud. Il sistema universitario del Centro-Nord, invece, oltre ai diplomati locali riesce ad attrarre altri 2 diplomati su 10 provenienti dal Sud.Un motivo rilevante – e inadeguatamente valutato – è rappresentato dalle scarse risorse del diritto allo studio e dalla distribuzione delle stesse.Di fatto, le Regioni che riescono a dare un maggiore numero di borse di studio, perché più ricche, ottengono di più dallo Stato, mentre quelle più povere ottengono di meno. Tale distribuzione di risorse attiva un circolo vizioso per il quale sempre più risorse vanno al Nord e sempre meno al Sud. A titolo esemplificativo, i fondi attribuiti nel 2014 a Lombardia e Campania, Regioni con eguale numero di potenziali studenti beneficiari, rendono plastico il quadro: la Lombardia ottiene quasi 18 milioni, e la Campania ottiene 5,5 milioni (DPCM 3 Luglio 2015). Ne consegue che il 76% dei 46.000 studenti capaci e privi di mezzi – ma senza borsa di studio – sono iscritti alle Università meridionali. (Fonte: A. Pujia, Roars 26-11-15)