PERCHÉ SI FA RICERCA CON GLI ANIMALI PDF Stampa E-mail

Grazie a chemioterapie efficaci che, prima di essere usate negli esseri umani, sono state sperimentate negli animali di laboratorio per controllarne la tossicità e l'efficacia, alcune malattie neoplastiche si possono oggi curare. Anche di questo hanno parlato gli esperti di sperimentazione animale, provenienti dai più importanti centri di ricerca europei, a Roma, durante il convegno della Basel Declaration Society. Si tratta di un gruppo di scienziati che, nel 2010, aveva scritto un documento per una maggiore trasparenza e comunicazione sull'uso degli animali di laboratorio. Gli scienziati riuniti a Roma hanno espresso preoccupazione per la crescente opposizione alla sperimentazione animale: se in passato fossero state applicate le norme che alcuni attivisti dei diritti degli animali vorrebbero introdurre oggi, e che mirano a limitare fortemente la possibilità di effettuare studi negli animali, non avremmo neppure gli anestetici che usano i dentisti per curarci i denti. Per non parlare degli analgesici che alleviano il dolore del cancro, i medicinali che controllano la nausea e tante altre conquiste della medicina. Quando, per esempio, i ricercatori scoprono nella cellula un nuovo gene che contrasta la proliferazione tumorale o che favorisce le metastasi, non possono stimolarlo o bloccarlo con un farmaco senza sapere prima quali altri molteplici ruoli lo stesso gene svolga nell'organismo. Per scoprirli servono i cosiddetti topi knock-out, creati apposta senza quell'unico gene: in questo modo è possibile scoprire le funzioni compromesse che dipendono dal gene in studio. E facile intuire che solo un organismo vivente, nella sua interezza, permette questo tipo di studio. I cosiddetti metodi alternativi, che utilizzano cellule o tessuti isolati, non sono in grado di rispecchiare questa complessità. Gli scienziati che impiegano animali non lo fanno a cuor leggero, come dimostra l'esistenza stessa della Basel Declaration e delle norme legali ed etiche per chi è costretto a ricorrere a questo tipo di sperimentazione. Gli animali sono assai tutelati, cercando di evitare loro sofferenze e di ridurne il numero al minimo indispensabile. Oltre alle doverose ragioni legali ed etiche, c'è un altro elemento che rende necessario tutelare ii benessere dell'animale: i dati raccolti da un animale stressato o maltrattato non sono attendibili. (Fonte: Notiziario AIRC dicembre 2015)