Home 2010 15 Marzo I ricercatori emigrano e con loro gli investimenti fatti per formarli
I ricercatori emigrano e con loro gli investimenti fatti per formarli PDF Stampa E-mail
Formare un buon ricercatore è un processo lento, e costoso. Per raggiungere l'eccellenza occorre investire nella scuola e nell'educazione ad ogni livello, fin dai primi livelli. Ma questo investimento ovviamente non serve solo ai futuri ricercatori...Le università e i centri di ricerca di tutto il mondo sono in genere alla ricerca dei migliori, indipendentemente dalla loro nazionalità. Questo "flusso di cervelli" è stato, per esempio, alla base della supremazia tecnologica degli Stati Uniti. Se la migrazione è bilanciata, nessuna nazione guadagna o perde ricercatori, anzi, migliora certamente l'apertura mentale degli addetti alla ricerca e quindi la loro capacità di scoprire il nuovo. La mancanza di prospettive di carriera in Italia spinge però i nostri migliori ricercatori, inesorabilmente, all'estero, senza che questa fuga sia bilanciata da "stranieri" che si spostano in Italia per compiere le loro ricerche. Bisogna considerare che la formazione di un ricercatore è un processo lungo, comprendendo l'università, il dottorato e in genere qualche anno di ricerca post-doc all'estero. Sulla soglia dei trent'anni un ricercatore è maturo, ma non gli si può offrire solo posti precari, mal pagati e senza prospettive certe di carriera. Con che animo un giovane può mettere su famiglia in queste condizioni? Con quale disposizione mentale si dedicherà alla ricerca? Probabilmente, invece di cercare di primeggiare, con poche speranze di essere poi scelto da qualche struttura prestigiosa, passerà gran parte del suo tempo a fare domande e partecipare a concorsi per assicurarsi la sopravvivenza l'anno venturo...I nostri ricercatori sono, finora, di ottimo livello, e lo dimostra il fatto che riescono a vincere posti nei concorsi nelle altre nazioni. Ma ogni ricercatore che è assunto all'estero, senza che ci sia un ricercatore straniero assunto da noi, rappresenta una perdita netta per il "sistema Italia". Con il ricercatore se ne vanno tutti gli investimenti fatti per formarlo, e tutte le innovazioni che lui avrebbe potuto scoprire qui. (Caffè-Scienza 04-03-2010)