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LAUREA IN MEDICINA. PROSPETTIVE PER IL LAVORO PDF Stampa E-mail

Una laurea in medicina è nonostante tutto un buon passepartout per il lavoro; il percorso per arrivare alla stabilizzazione è sicuramente più lungo, anche perché dopo il diploma chi vuole fare il medico deve anche specializzarsi con corsi che durano in media tre o a quattro anni, ma alla fine questo titolo funziona sia per l'alto tasso di occupazione che per i guadagni in media più alti che per gli altri laureati. E quest'anno ci sono anche meno candidati. Secondo l'ultimo rapporto di AlmaLaurea, infatti, già a 12 mesi dalla discussione della tesi di laurea, il tasso di occupazione, considerando anche coloro che sono in formazione retribuita (i cosiddetti specializzandi che lavorano nelle corsie) raggiunge il 46,5%, a fronte del 49% rilevato sul complesso dei laureati magistrali a ciclo unico ma con impieghi più stabili. Il tasso di disoccupazione si attesta a tre punti sotto la media nazionale: 27% contro 30% (anche qui incide il fatto che la formazione post-laurea è una strada perseguita da molti neo-laureati in medicina). Ad ogni modo, la stabilità contrattuale, già a un anno dal titolo, si attesta al 48,5% tra i laureati in medicina contro il 38% della media nazionale degli altri laureati. In particolare - fa sapere AlmaLaurea - il 46% dei medici svolge un'attività autonoma (la media è al 26%), mentre il 2,5% dichiara di avere un contratto a tempo indeterminato (la media nazionale è al 12%). Al contrario la precarietà, a un anno dalla laurea, caratterizza il 51% dei medici (mentre è al 62% per i laureati magistrali a ciclo unico), in particolare il 25% ha un contratto a tempo determinato. Buone anche le aspettative per quanto riguarda i guadagni: già dopo dodici mesi dal titolo i laureati in medicina arrivano a guadagnare 1.258 euro netti al mese, contro i 1.024 degli altri laureati a ciclo unico. (Fonte: IlSole24Ore 27-08-15)