Home 2015 26 ottobre E-LEARNING UNIVERSITÀ TELEMATICHE
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Un decreto ministeriale del 2003 dell’allora Ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, istituiva ufficialmente, e con la stessa valenza di un Ateneo statale, le Università telematiche, che però dovevano essere accreditate presso il Ministero per poter rilasciare titoli accademici. L’apprendimento si basa su lezioni online, ma per esami e discussione delle tesi di laurea lo studente deve comunque recarsi in sede, questo per permettere la massima limpidezza e oggettività che giuridicamente equiparano un Ateneo telematico con un’Università statale. Nel 2013, il Ministro dell’Istruzione Maria Chiara Carrozza, ha firmato la nuova versione del decreto sulla programmazione triennale delle Università, mettendo un freno agli Atenei telematici: «Fissati anche i paletti per l’apertura di nuovi atenei: no a nuove realtà telematiche o statali a meno che non siano frutto della fusione di realtà già esistenti. Mentre la possibilità di aprire atenei privati (non telematici) sarà subordinata ad un rigido controllo da parte del Ministero. Per avere il via libera bisognerà garantire, fra l’altro, l’esistenza di almeno un corso di laurea in lingua straniera e andrà garantita la sostenibilità economica del progetto formativo».
A oggi, sono 11 gli Atenei telematici accreditati presso il Ministero dell’Istruzione. Le Università telematiche, inoltre, organizzano borse di studio per il progetto Erasmus, che permette ai ragazzi di studiare un anno e oltre all’estero. Esistono anche alcune Università telematiche europee, soprattutto in Svizzera, che rilasciano titoli accademici approvati dalla Comunità Europea: parliamo sempre di Atenei telematici ma l’equipollenza vera e propria è stata cancellata dall’Italia. Questi titoli sono riconosciuti ma non valgono come una laurea italiana. (Fonte: L’Indro 04-09-15)